Qualità

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Nozione alla quale sono ricondotti gli aspetti della realtà suscettibili di classificazione o di giudizio: buona, cattiva q.; frutta di q. scadente; assol., pregio, merito, dote: è un ragazzo pieno di q.; spesso contrapposto a quantità."m'importa la q. non la quantità"2.particolarmenteNel commercio: qualità di una merce, l'insieme delle sue caratteristiche intrinseche ed estrinseche.

a

Tópico principal

Tópico principal

Ramo principale

definizione

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1 Caratteristica, requisito, proprietà: q. morali; non è la quantità che conta, ma la q.; merce di pessima q.; in usi assol., buona qualità, dote, pregio: un ragazzo pieno di q.; prodotti di q. || certificato di q., nel l. commerciale, l'attestazione della validità di un prodotto, basata su controlli campione | marchio di q., attestante che un prodotto è conforme a particolari norme | q. della vita, l'insieme delle condizioni socioeconomiche e culturali di una popolazione o anche di un singolo individuo • loc. prep. in q. di…, come, nelle vesti di

Economia

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gianmarco fugazza6/12 (há 5 dias)BUONGIORNO INVIO LEZIONI ECONOMIA PER VERIFICA DEL 14.12. GIOVEDI PROSSIMO Sgianmarco fugazza Anexos6/12 (há 5 dias)BUONGIORNO INVIO LEZIONI ECONOMIA PER VERIFICA DEL 14.12. GIOVEDI PROSSIMO SAALez 1 ECONOMIA  LEZ 1FAMILIA  ATTIVITA ECONOMICA: tutte le operazioni compiute dall’uomo per procurarsi i beni e i servizi per soddisfare i suoi bisogni.  ATTIVITA ECONOMICA FASI: • Produzione beni e servizi • Consumo e risparmio • Scambio Unione europea                                                               Lez. 3   Unione europea Un’impresa impegnativa, ancora da completare ? Le radici ideali dell’unione dei venticinque Stati europei (Unione europea) risalgono alla Prima guerra mondiale per combattere le guerre fra i popoli europei. Fu necessario attendere la Seconda guerra mondiale perché l’ideale della federazione riprendesse vigore.  Una delle maggiori espressioni del suo rilancio fu la stesura nel 1941 da parte di due antifascisti italiani, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, del Manifesto di Ventotene – così detto dalla località in cui gli autori si trovavano confinati dal regime fascista –, nel quale essi contrapponevano ai totalitarismi e ai loro progetti espansionistici un progetto di Stati Uniti d’Europa fondato sull’integrazione politica ed economica. All’impulso venuto da questo testo è da ricondurre la fondazione a Milano nel 1943, subito dopo il crollo del regime fascista, del Movimento italiano per la federazione europea.  Usciti dalla catastrofe bellica, i maggiori Stati europei oscillavano tra la volontà di preservare la propria piena sovranità e quella di stabilire nuove forme di cooperazione che fossero in grado di assicurare la pace e promuovere la ricostruzione economica del continente.  In quel contesto, nel maggio del 1948, ebbe luogo il Congresso dell’Aia, presieduto da Winston Churchill, con la partecipazione Konrad Adenauer, Léon Blum, Alcide De Gasperi, Anthony Eden, François Mitterrand, Jean Monnet e Altiero Spinelli.  Nel 1951 fu firmato un trattato che dava l’avvio alla Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA.  Nel clima della guerra fredda, che ormai contrapponeva il campo occidentale egemonizzato dagli Stati Uniti al campo orientale, dominato dall’Unione Sovietica, venne posto il problema della costituzione di un esercito europeo. MAI REALIZZATO. All’abbandono ti tale obiettivo gli stati si diedero un un indirizzo di carattere essenzialmente economico e funzionalista, ovvero rivolto a soluzioni funzionali ai problemi comuni, nel senso che si ritenne che il commercio producesse un’interdipendenza tra i paesi e pertanto riducesse i rischi di conflitti. Ad oggi la UNIONE EUROPEA si fonda sul principio dello stato di diritto: tutti i suoi poteri riposano cioè su trattati liberamente e democraticamente sottoscritti dai paesi membri. Un trattato è un accordo vincolante tra i paesi membri dell'UE. Esso definisce gli obiettivi dell'Unione, le regole di funzionamento delle istituzioni europee, le procedure per l'adozione delle decisioni e le relazioni tra l'UE e i suoi paesi membri.  I PRINCIPALI SONO:   Unione europea                                                               Lez. 3   Trattati di Roma - trattati CEE e EURATOM Firma : 25 marzo 1957 Finalità : istituire la Comunità economica europea (CEE) e la Comunità europea dell'energia atomica (Euratom) con gli obiettivi di un graduale abbassamento delle tariffe doganali fino alla libera circolazione delle merci, l’adozione di tariffe comuni verso i paesi esterni, la libera circolazione della forza lavoro e dei capitali, il coordinamento delle politiche agricole e dei trasporti dei paesi membri( mercato comune europeo) Trattato Bruxelles Firma : 8 aprile 1965 Principali novità : creazione di un'unica Commissione e di un unico Consiglio per le tre Comunità    europee (CEE, Euratom, CECA). È stato abrogato dal trattato di Amsterdam. Trattato sull'Unione europea - trattato di Maastricht Firma : 7 febbraio 1992 Principali Principali novità : is ha posto all’ordine del giorno la costituzione di una moneta unica e di una Banca centrale europea, una comune politica estera e della sicurezza, l’istituzione della cittadinanza europea.  I trattatidi Nizza 2001 e di Lisbona 2007 Principali Novità: carta dei diritti fondamentali dell’unione europea. Quindi si osserva che tramite questi trattati si è passati da una europa che faceva trattati per ripararsi da future guerre a trattati dove l’individuo viene messo in primo piano. Si vede che: Dall'unione economica a quella politica diventata col tempo un'organizzazione attiva in tutta una serie di settori che vanno dal clima all'ambiente, alla salute, alle relazioni esterne e alla sicurezza e alla giustizia e all'immigrazione. Per riflettere questo cambiamento, nel 1993 il nome di Comunità economica europea (CEE) è stato sostituito da Unione europea (UE). L'UE è inoltre governata dal principio della democrazia rappresentativa, in cui i cittadini sono rappresentati direttamente a livello dell'Unione nel Parlamento europeo e gli Stati membri sono rappresentati nel Consiglio europeo e nel Consiglio dell'UE. Stabilità, moneta unica, mobilità e crescita Fattore di pace, stabilità e prosperità da oltre mezzo secolo, l'UE ha contribuito ad innalzare il tenore di vita e introdotto una moneta unica europea: l'euro. Nel 2012 l'UE ha vinto il premio Nobel per la pace per aver contribuito alla pace, alla riconciliazione, alla democrazia e ai diritti umani in Europa. Grazie all'abolizione dei controlli alle frontiere tra i paesi membri, le persone possono ora circolare liberamente in quasi tutto il continente. È diventato inoltre molto più facile vivere, lavorare e viaggiare in un altro paese dell'UE. (per i giovani Erasmus) Il mercato unico o mercato "interno", che permette la libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone, è il principale motore economico dell'UE. Uno dei suoi obiettivi fondamentali è sviluppare questa immensa risorsa anche in altri campi quali quelli dell'energia, della conoscenza e dei mercati dei capitali, per consentire ai cittadini europei di beneficiarne pienamente. Unione europea                                                               Lez. 3   Diritti umani ed uguaglianza Uno dei principali obiettivi dell'UE è la protezione dei diritti umani, sia al suo interno che nel resto del mondo. Dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, Stato di diritto e rispetto dei diritti umani: sono questi i valori fondamentali dell’UE. Dall'entrata in vigore del trattato di Lisbona, nel 2009, la Carta dei diritti fondamentali sancisce tutti questi diritti in unico documento. Le istituzioni dell'UE hanno l'obbligo giuridico di difenderli, e altrettanto sono tenuti a fare i paesi membri quando applicano la legislazione europea. Istituzioni trasparenti e democratiche L'UE ampliata mantiene l'impegno a rendere le sue istituzioni più trasparenti e democratiche. Il Parlamento europeo, eletto a suffragio universale diretto, dispone ora di maggiori poteri, mentre i parlamenti nazionali svolgono un ruolo più importante, affiancando le istituzioni europee nella loro attività.  Un unico mercato senza frontiere All'interno del mercato unico dell'UE (a volte chiamato mercato interno), persone, merci, servizi e denaro possono circolare con la stessa facilità con cui si muovono all'interno di un singolo paese.  I cittadini dell'UE possono studiare, vivere, fare acquisti, lavorare e andare in pensione in qualsiasi paese dell'Unione, oppure godere di un'ampia scelta di prodotti provenienti da tutta Europa. Mai più barriere nazionali Le imprese hanno quindi potuto estendere la loro attività, mentre la concorrenza ha determinato un calo dei prezzi e una scelta più ampia per i consumatori: • il costo delle telefonate in Europa si è ridotto moltissimo rispetto a dieci anni fa (dal 2017 annullato) • le tariffe aeree sono diminuite in modo significativo e sono state aperte molte nuove rotte • le famiglie e le imprese sono oggi in grado di scegliere il proprio fornitore di energia elettrica e gas. Nel contempo l'UE, con l'aiuto delle autorità di concorrenza e di regolamentazione dei paesi membri, si adopera per garantire che queste più ampie libertà non compromettano l'equità, la tutela dei consumatori e la sostenibilità ambientale. Un'immensa opportunità commerciale Le imprese europee che fanno affari nell'UE hanno libero accesso a quasi 500 milioni di consumatori, una solida base che permette loro di restare competitive. Per non parlare dell'attrattiva che il mercato unico esercita sugli investitori stranieri. Inoltre, l'integrazione economica può risultare un utile vantaggio in tempi di recessione, poiché consente ai paesi dell'UE di continuare a commerciare tra loro, anziché ricorrere a misure protezionistiche che peggiorerebbero la crisi. Alcune barriere permangono Tuttavia, diversi ostacoli restano in settori nei quali l'integrazione sta prendendo più tempo del previsto: • la frammentazione dei sistemi fiscali nazionali impedisce l'integrazione e pregiudica l'efficienza del mercato • esistono ancora mercati nazionali distinti nel campo dei servizi finanziari, dell'energia e dei trasporti Unione europea                                                               Lez. 3   • il commercio elettronico tra paesi dell'UE ha preso più tempo per svilupparsi che a livello nazionale e vi sono differenze sostanziali tra le normative, le norme tecniche e le pratiche applicate da ogni paese • il settore dei servizi è in ritardo rispetto a quello delle merci (sebbene dal 2006 le imprese possano offrire una serie di servizi all'estero a partire dal paese in cui hanno sede) • le norme sul riconoscimento delle qualifiche professionali devono essere semplificate per permettere ai lavoratori qualificati di trovare più facilmente lavoro in un altro paese dell'UE. Controlli alle frontiere esterne I cittadini dell'UE non hanno bisogno del passaporto per viaggiare all'interno dello spazio Schengen, che attualmente conta 26 paesi: • tutti i paesi membri dell'UE, ad eccezione di Bulgaria, Cipro, Croazia, Irlanda, Regno Unito e Romania • Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera. I paesi aderenti a Schengen non effettuano più controlli alle frontiere interne, ma hanno intensificato quelli alle frontiere esterne. LE PRICIPALI ISTITUZIONI EUROPEE SONO: PARLAMENTO EUROPEO Sintesi • Ruolo: organo legislativo dell’UE eletto a suffragio universale con competenze di vigilanza e di bilancio • Membri: 751 deputati (membri del Parlamento europeo) • Presidente: Antonio Tajani • Anno di istituzione: 1952 quale Assemblea comune della Comunità europea del carbone e dell’acciaio; 1962 quale Parlamento europeo, con le prime elezioni dirette nel 1979 • Sede: Strasburgo (Francia), Bruxelles (Belgio), Lussemburgo Il Parlamento europeo è l'organo legislativo dell'UE che è eletto direttamente dai cittadini dell'Unione ogni cinque anni. Le ultime elezioni si sono svolte nel maggio 2014. Cosa fa il Parlamento europeo? Il Parlamento europeo ha tre funzioni principali: Legislazione • adotta la legislazione dell'UE, insieme al Consiglio dell'UE, sulla base delle proposte della Commissione europea • decide sugli accordi internazionali • decide in merito agli allargamenti • rivede il programma di lavoro della Commissione e le chiede di presentare proposte legislative Supervisione • svolge un controllo democratico su tutte le istituzioni dell’UE Unione europea                                                               Lez. 3   • elegge il presidente della Commissione e approva la Commissione in quanto organo. Può votare una mozione di censura, obbligando la Commissione a dimettersi • approva il modo in cui sono stati spesi i bilanci dell’Unione europea • esamina le petizioni dei cittadini e avvia indagini • discute la politica monetaria con la Banca centrale europea • rivolge interrogazioni alla Commissione e al Consiglio • effettua monitoraggio elettorale Bilancio • elabora il bilancio dell’Unione europea, insieme al Consiglio • approva il bilancio di lungo periodo dell’UE, il "quadro finanziario pluriennale". Nel mese di maggio 2014, oltre 500 milioni di cittadini dell'UE hanno eletto i 751 membri del Parlamento Europeo. Ma come funzionano e come si organizzano i deputati? Composizione Il numero di eurodeputati per ogni paese è approssimativamente proporzionale alla popolazione di ciascuno di essi, secondo i criteri della proporzionalità degressiva: un paese non può avere meno di 6 o più di 96 eurodeputati e il numero totale non può superare i 751 (750 più il presidente Il presidente rappresenta il Parlamento europeo nei confronti delle altre istituzioni dell'UE e del mondo esterno e dà l'approvazione finale al bilancio dell'UE. Come funziona il Parlamento europeo? Il lavoro del Parlamento europeo si articola in due fasi principali: • commissioni-preparano la legislazione.  • sessioni plenarie – adottano la legislazione. Il Parlamento europeo e i cittadini Per chiedere al Parlamento europeo di agire su una determinata questione, si può presentare una petizione (per posta oppure online). Le petizioni possono riguardare qualsiasi tema rientri fra le competenze dell'UE. Per presentare una petizione, occorre essere cittadini di uno Stato membro dell'UE o risiedervi. Le società o altre organizzazioni devono avere sede nell'UE. CONSIGLIO EUROPEO • Ruolo: definisce l’orientamento politico generale e le priorità dell’Unione europea • Membri: i capi di Stato o di governo dei Paesi membri, il presidente della Commissione europea, l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza • Presidente: Donald Tusk • Anno di istituzione: 1974 (forum informale), 1992 (status ufficiale), 2009 (istituzione ufficiale dell'UE) • Sede: Bruxelles (Belgio) Unione europea                                                               Lez. 3   Il Consiglio europeo riunisce i leader dell'UE per definire l'agenda politica dell'Unione europea. Rappresenta il livello più elevato di cooperazione politica tra i paesi dell'UE. Cosa fa il Consiglio europeo? • definisce gli orientamenti generali e le priorità politiche dell'UE, ma non adotta la legislazione • gestisce questioni complesse o delicate che non possono essere risolte a livelli inferiori di cooperazione intergovernativa • definisce la politica comune estera e di sicurezza dell'UE, • nomina ed elegge i candidati a determinati ruoli di alto profilo a livello dell'UE, fra cui la BCE e la Commissione. Su ciascuna questione il Consiglio europeo può: • chiedere alla Commissione europea di presentare una proposta in merito • chiedere al Consiglio dell'UE di occuparsene. Composizione Il Consiglio europeo è composto dai capi di Stato o di governo dei paesi dell'UE, dal presidente della Commissione europea e dall’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza Come lavora il Consiglio europeo? Di solito si riunisce quattro volte all'anno, ma il presidente può convocare riunioni straordinarie, se necessario. In generale, adotta le decisioni per consenso, ma in alcuni casi anche all'unanimità o a maggioranza qualificata. Solo i capi di Stato o di governo possono votare. LA COMMISSIONE EUROPEA • Ruolo: promuove l’interesse generale dell’UE proponendo la legislazione e assicurandone il rispetto e attuando le politiche e il bilancio dell’UE • Membri: un gruppo o "collegio" di commissari, uno per ciascun paese dell’UE • Presidente: Jean Claude Juncker • Anno di istituzione: 1958 • Sede: Bruxelles (Belgio) • La Commissione europea è il braccio esecutivo politicamente indipendente dell'UE. È l'unico organo cui compete redigere le proposte di nuovi atti legislativi europei. Inoltre, attua le decisioni del Parlamento europeo e del Consiglio dell'UE. Cosa fa la Commissione? Propone nuove leggi La Commissione è l’unica istituzione dell’UE a presentare al Parlamento europeo e al Consiglio disposizioni legislative da adottare e: • tutela gli interessi dell’UE e dei suoi cittadini su questioni che non possono essere gestite efficacemente a livello nazionale • si avvale, per gli aspetti tecnici, di esperti e dell’opinione pubblica. • Gestisce le politiche e assegna i finanziamenti dell’UE Unione europea                                                               Lez. 3   • Stabilisce le priorità di spesa dell’UE, unitamente al Consiglio e al Parlamento. • Prepara i bilanci annuali da sottoporre all’approvazione del Parlamento e del Consiglio. • Controlla come vengono usati i fondi, sotto l'attenta sorveglianza della Corte dei conti. Assicura il rispetto della legislazione dell'UE • insieme alla Corte di giustizia garantisce che il diritto dell’UE sia correttamente applicato in tutti i paesi membri. • Rappresenta l'UE sulla scena internazionale • Fa da portavoce per tutti i paesi dell’UE presso gli organismi internazionali, in particolare nei settori della politica commerciale e degli aiuti umanitari. • Negozia accordi internazionali per conto dell’UE SOGGETTI ECONOMICI: 1. FAMILIE 2. IMPRESE 3. STATO 4. MONDO  1) FAMILIE: - consumano beni e servizi - danno forza lavoro - risparmiano  2) IMPRESE: - producono beni e servizi - consumano fattori produttivi - erogano salari e stipendi - organizzano fattori produttivi - profitto-utile  3) STATO Svolge funzioni politiche, sociali ed economiche. Lo stato svolge queste funzioni principali: a) in modi diretto con le proprie imprese (ferrovie-poste etc…) b) in modo indiretto incassando il denaro con le tasse e spendendolo con la spesa pubblica. La spesa pubblica viene finanziata con le tasse e con i contributi e serve a finanziare tutte le uscite in beni e servizi pubblici, finalizzati al perseguimento dei fini pubblici. (pagare le pensioni, stipendi maestre, ospedali, fare strade.  Se i soldi per la spesa pubblica non bastano lo stato cosa fa? a. Aumenta le tasse b. Diminuisce la spesa (meno ospedali) c. Fa debito, ossia si prendono soldi a prestito vendendo i propri titoli di stato sia a privati che a investitori istituzionali.  DEBITO PUBBLICO DENARO CHE LO STATO PRENDE IN PRESTITO PER FINANZIARE LA SPESA PUBBLICA. DENARO CHE DEVE ESSERE RESTITUITO AD UNA CERTA DATA ( SCADENZA DEL TITOLO DI STATO) E CON L’ONERE DI PAGARE UN INTERESSE. IN DENARO VIENE INCASSATO EMETTENDO I TITOLI DI STATO CHE VENGONO ACQUISTATI SIA DA BANCHE CHE DA ALTRI INVESTITORI SIA PRIVATI CHE PUBBLICI (BOT, CCT, BTP).  Quindi se noi pensiamo che voi non sarete soltanto i futuri lavoratori, ma anche i futuri pensionati particolare attenzione va posta nel momento in cui diminuiscono i contributi che i lavoratori versano, cosa fa lo stato: • Aumenta l’età pensionabile 8 oggi indicativamente a 67 anni) • Diminuiscono le pensioni • Aumentano le tasse • Si fa del debito • NON ANDRETE IN PENSIONE.  Lez 2  LA MONETA  Lo strumento di pagamento ,indispensabile per il funzionamento di un sistema economico. Inoltre la moneta pone in relazione culture e società diverse.  Le sue funzioni sono: • Strumento di pagamento • Unità di conto, con cui si misura il valore dei beni e servizi, esprime un valore oggettivo delle cose. • Riserva di valore, nel senso che la moneta mantiene il suo valore nel tempo, questo consente a tutti di risparmiare e differire i consumi.  Le origini nascono dal baratto ma troppo difficoltoso in quanto le merci non erano tutte uguali ed alcune erano facilmente deperibili pertanto non era facile determinare un oggettivo valore delle stesse. Poi sono arrivati i metalli preziosi poi le monete dove lo stato ne garantiva il valore. Per la fabbricazione delle monete con i metalli preziosi era troppo costosa e allora si è giunti alla carta moneta. I mercanti andavano dagli orafi e depositavano i propri metalli e gli orafi davano queste ricevute che si chiamavano “ note del Banco”. In quanto non vi era una regola e vi erano infinite banche o orafi che emettevano queste note era difficile stabilire e valutare le banconote emesse e pertanto il passaggio successivo fu la stampa delle banconote da parte degli stati. (Banca d’Italia). Banca d’Italia che ha stampato moneta fino all’arrivo dell’Euro. Adesso l’euro viene stampato dalla bce. I due metodi di pagamento sono: • DENARO CONTANTE • MONETA BANCARIA  I principali strumenti della moneta bancaria sono: 1. gli assegni 2. i bonifici 3. le carte di debito 4. le carte di credito  Per poter utilizzare la moneta bancaria è obbligatorio possedere un conto corrente che è il principale strumento con cui le banche rendono possibile la circolazione della moneta bancaria. I principali vantaggi sono: - sicurezza (no furto) - certezza - legalità ( no pagamenti illeciti) - praticità (acquisto in ogni momento anche senza soldi contanti)  Il conto corrente ti permette di: - depositare denaro per acquisti futuri - evitare l’uso del contante - emettere assegni - effettuare pagamenti on-line - ricevere pagamenti. Quando si apre un conto corrente molto importante è l’analisi dei costi, costi di gestione, spese disponibilità fondi, spese per bolli, spese per bonifici. Nel conto corrente ci sono accrediti che aumentano la disponibilità di moneta e addebiti che diminuiscono la disponibilità di moneta. Il saldo di un conto corrente è la disponibilità di moneta alla fine del periodo di riferimento. Se si va in negativo sul proprio conto bancario si chiama SCOPERTO DI CONTO, mentre a volte la banca in quanto cliente fidato ti da la possibilità di andare in negativo concedendoti una linea di credito che si chiama FIDO. La differenza tra lo scoperto di conto ed il fido è che nello scoperto di conto la banca non ti ha autorizzato ad andare in negativo e pertanto gli interessi sono altissimi, mentre nel fido gli interessi sono concordati con il cliente. Il c/corrente si controlla con l’estratto conto che altro non è una movimentazione con accrediti ed addebiti del tuo conto corrente mensile o trimestrale. Lez.4ORGANIZZAZIONE AZIENDALEOrganizzazione è un insieme ordinato di attività per raggiungere un obiettivo, la parola inversa è disorganizzazione.Un insieme di attività che fanno sistema, ossia un insieme di oggetti collegati fra loro.Tali oggetti possono essere materiali e allora avremo una catena di montaggio ossia oggetti che interagiscono fra loro, o possono essere organismi viventi allora avremo per esempio con 15-20 alunni un sistema classe, ossia persone che interagiscono fra loro.Tale sistema può essere organizzato o disorganizzato. Pertanto si può dire che l’organizzazione è la disciplina che studia i sistemi, di persone o cose. Persone o cose che interagiscono fra loro in modo organizzato.Pertanto si può dire che l’azienda è un insieme di persone o cose organizzato fra loro per l’esercizio dell’impresa con lo scopo di divisione utili o per le imprese sociali soddisfare i bisogni degli utenti.Quindi in una azienda organizzata cè la gestione dei fattori produttivi tra cui la forza lavoro e tale forza lavoro viene coordinata suddividendo il lavoro e gestita creando dei centri di potere che organizzano a loro volta la forza lavoro. Si può parlare pertanto di una organizzazione EFFICACE quando raggiunge gli obiettivi che si era prevista e EFFICIENTE quando raggiunge tali obiettivi organizzando nei migliore dei modi le risorse che ha a disposizione. (spendendo meno e consumando meno)Le parti che compongono una struttura organizzativa possono essere suddivise in:COMPITI: insieme di attività elementari collegate tra di loro ( compilare una fattura, accendere il tornio, portare il registro etc…)MANSIONI: se uniamo più attività elementari abbiamo una mansione ossia tutti i compiti che una persona ha all’interno di una organizzazione. Ogni lavoratore è responsabile della mansione per cui è stato assunto. ( professore, commessa di centro commerciale, tornitore)ORGANO: insieme di persone che hanno la stessa mansione all’interno di una stessa impresa ( consiglio di classe, assemblea soci, direzione vendite, direzione acquisti) DOMANDE.In una impresa abbiamo organi:• ISTITUZIONALI: quali l’Assemblea dei soci e il Consiglio di Amministrazione, mentre all’Assemblea dei soci compete qualsiasi attività volitiva della impresa, costituzione d’impresa, capitali da investire, chiudere l’impresa, approvare i bilanci, nominare i Consiglieri etc, le strategie da attuare…., il CDA ha compiti operativi è il braccio operativo, sta in giudizio per la società 1apre conti correnti, assume personale etc…..• DIRETTIVI: sono quelli che emanano le direttive per gli organi operativi. Ci puo essere una direzione generale che compie tutte le scelte che riguardano la produzione generale dell’impresa, tenedo conto della massima economia delle risorse e al di sotto di esse ci possono essere attivita come:• Direzione acquisti• Direzione vendite• Direzione produzione• Direzione PersonaleTutti tali organi direttivi hanno il compito di progettazione di ogni tipo di attività, curano lo sviluppo dell’impresa ed effettuano una gestione dei vari processi tenendo conto dello scopo dell’impresa e delle sue risorse.Poiché a volte gli organi direttivi non hanno tutte le competenze necessarie a risolvere tutti i problemi nelle aziende medio grandi ci sono esperti qualificati che fanno da supporto alle scelte degli organi direzionali che si chiamano STAFF.Gli organi si STAFF sono formate da persone preparate che aiutano gli organi direttivi nelle decisioni , nella risoluzione di problemi, nelle attività di ricerca…..Dello STAFF fanno parte:• Esperti di produzione• Esperti di pubbliche Relazioni• Esperti di marketing• Esperti di ricerca e sviluppo• Esperti di problemi finanziari• Esperti di risorse umane• Esperti legali• ORGANI OPERATIVI: sono formati da quelle persone che eseguono effettivamente le attività che producono realmente i pezzi ossia quelli che con il proprio materiale lavoro eseguano lo scopo sociale. Fanno parte di tali organo gli operai che costruiscono un prodotto, i magazzinieri che conservano il prodotto costruito, gli addetti alla manutenzione degli impianti e macchine, gli impiegati che fanno la contabilità, che curano gli acquisti o le vendite etc……All’interno di questi organi operativi ci sono persone che fanno da capo tecnico o da capo ufficio ossia persone che gli viene affidato un certo 2numero di impiegati o di operai i quali danno le istruzioni su come costruire un prodotto o registrare un ordine. Tali figure vengono dette anche quadri. Ai quadri viene affidata la responsabilità di conseguire gli obiettivi aziendali utilizzando per lo scopo un certo numero di lavoratori.Tutti questi rapporti tra le varie funzioni organi va formalizzato su di un documento, che prende il nome di organigramma, mansionario, il regolamento.L’ORGANIGRAMMA è la rappresentazione grafica dell’intera organizzazione aziendale o di una parte di essa. Nell’organigramma viene poi messa in luce il numero di persone che compongono ogni singolo organo e i nomi delle persone con la propria qualifica.IL MANSIONARIO è un manuale dove vengono scritti i compiti di ciascuno e le responsabilitàLA PROCEDURA indica le istruzioni dei singoli passaggi da effettuare per svolgere correttamente un singolo compito ( come si compila una fattura) IL REGOLAMENTO indica i comportamenti da tenere in particolari circostanze (regolamenti scuola vi attenete?)Lez. 5 TIPI DI ORGANIZZAZIONE  Nella lezione precedente abbiamo parlato degli organi sociali ora passiamo a verificare come si può organizzare un sistema complesso come il sistema aziendale e come gli organi interagiscono fra loro. Nella organizzazione aziendale occorre scrivere alcuni documenti che mettono in luce i rapporti esistenti tra i vari organi descrivendo i compiti le mansioni di ogni organo. Tali docuemtni i piu importanti sono l’organigramma, il mansionario, la procedura, il regolamento.   ESEMPIO DI ORGANIGRAMMA    PRINCIPALI MODI DI ORGANIZZARE UNA AZIENDA: ELEMENTARE   La struttura elementare di una azienda è quella di una piccola impresa, in cui un solo imprenditore svolge la funzione direttiva, di coordinamento e di controllo. L'imprenditore ha alle sue dirette dipendenze uno o più insiemi di operai, che possiamo distinguere in reparti, e uno o più uffici per i compiti amministrativi. Gli organi operativi, cioè gli operai e gli impiegati sono fortemente condizionati dalla personalità dell'imprenditore; i rapporti non sono formalizzati, cioè non seguono un iter burocratico, ma sono personalizzati e le comunicazioni tra i vari organi sono di tipo diretto. Tale struttura è fortemente di tipo gerarchico: • sia perché gli ordini partono direttamente e solo dall'imprenditore; • sia perché il coordinamento delle varie operazioni viene effettuato dall'imprenditore; • sia perché il controllo delle operazioni viene effettuato dall'imprenditore. Ne scaturisce la massima concentrazione del potere organizzativo al vertice aziendale, che costituisce sia l'organo istituzionale che l'organo direttivo. Questo tipo o modello di struttura elementare va bene per la piccola azienda; esso, infatti, garantisce la massima efficacia e rapidità delle scelte, fatte direttamente dall'imprenditore, e la massima efficienza, in quanto i costi amministrativi e di gestione sono ridotti al minimo. Vantaggi e svantaggi?  FUNZIONALE Man mano che aumentano le dimensione della azienda non si può più andare avanti con i metodi empirici, cioè quelli basati sulla esperienza della singola persona, acquisita con i continui errori e riaggiustamenti di ogni giorno. Occorre, invece, adottare modelli più complessi di struttura organizzativa, col fine sia di garantire la efficacia delle scelte e sia la efficienza. Nel modello di struttura funzionale la organizzazione si basa sulla suddivisione del lavoro in base alle funzioni;  Le funzioni sono un modo di suddividere i processi in modo che siano della medesima specie. Per esempio distinguiamo tra: - Funzione acquisti, dove metteremo tutti gli organi, sia direttivi che esecutivi, che si occupano degli acquisti di una azienda. - Funzione produzione, in cui metteremo gli organi che si occupano della effettiva generazione del prodotto, siano essi direttivi che esecutivi. - Funzione vendite, dove metteremo gli organi che si occupano della distribuzione e vendita del prodotto, sia direttivi che esecutivi. - Funzione del personale, dove metteremo gli organi che si occupano delle risorse umane, cioè le persone che compongono l'intero sistema aziendale; tale funzione è svolta sia da organi direttivi che esecutivi.  Questo modello si applica ad imprese ad un solo prodotto o a una linea omogenea di prodotti, destinati ad un solo tipo di clienti; cioè ad imprese che effettuano una produzione standardizzata, cioè realizzano prodotti sostanzialmente identici e che differiscono solo per elementi di secondaria importanza. Per esempio nelle imprese automobilistiche, dove le automobili dello stesso tipo sono tutte uguali e differiscono solo per il colore o gli accessori.  Gli organi direttivi detengono un grande potere organizzativo e decisionale; ogni direzione è specializzata su una singola area, con obiettivi particolari; perde in tal modo la vista globale della situazione aziendale. Le decisioni strategiche si accentrano al vertice, nella Direzione Generale, anche se queste avvengono con la partecipazione dei vari organi direttivi della singola funzione. Il coordinamento non si basa solo sulla gerarchia, ma si svolge anche mediante relazioni orizzontali tra le varie direzioni. Il controllo diviene complesso in quanto occorre conoscere l'andamento economico dei vari settori aziendali.  Vantaggi e svantaggi della struttura funzionale Uno dei principali vantaggi del modello funzionale è quello di ottenere una grande specializzazione del personale, che acquista competenza e professionalità, con elevati rendimenti operativi.  Un'altro vantaggio è quello di creare economie di scala; le economie di scala sono dovute al fatto che i costi dovuti a fabbricati, impianti, macchinari, gestione amministrativa, gestione finanziaria, ecc, vengono ripartiti su una grande quantità di prodotti; di conseguenza il costo del singolo prodotto diminuisce man mano che aumentano le quantità prodotte; si realizzano, in tal modo, dei risparmi, cioè minori spese, cioè economie, man mano che aumenta il numero, cioè la quantità, la scala, la dimensione, dei pezzi prodotti. Difetti La visione eccessivamente settoriale, determinata dalla specializzazione, disabitua gli operatori a ragionare in termini di sintesi globale; e questo può creare intralcio al coordinamento delle varie funzioni aziendali. Uno svantaggio del modello funzionale è anche quello della difficoltà di attuare una precisa responsabilizzazione sui rendimenti, e quindi sulla efficienza della impresa, in quanto nella singola operazione esecutiva intervengono diversi centri di potere, ed è difficile quantizzare le diverse influenze nella singola operazione. Un altro svantaggio è la lentezza di risposta a cambiamenti ambientali che richiedano un coordinamento tra le varie unità organizzative; la gerarchia viene sovraccaricata, le decisioni da prendere si accumulano, i Direttori generali non reagiscono in maniera sufficientemente rapida. Un altro svantaggio è la lenta innovazione, sia di prodotto che di processo, a causa dello scarso coordinamento e dalla limitata visione che i dipendenti hanno degli obiettivi generali dell'azienda. DIVISIONALE Un modello ottenuto dividendo una azienda in varie parti; ciascuna parte è caratteristica di un singolo prodotto, e ciascuna contiene al suo interno un modello funzionale, che abbiamo già visto.  Divisione per prodotto   Divisione per aree geografiche  Una struttura si dice divisionale quando è suddivisa in base ai prodotti, oppure in base alle diverse zone geografiche, oppure in base ai diversi tipi di clienti. Al vertice di ogni divisione vi è una Direzione di divisione che è responsabile del risultato economico parziale relativo alla singola divisione. La singola divisione è poi suddivisa a un secondo livello in base al modello funzionale, comprendente sia gli organi direttivi che quelli operativi. Ogni divisione assume la caratteristica di una struttura a se stante che progetta, realizza e commercializza la propria linea di prodotti o di servizi. Le caratteristiche del modello divisionale sono: 1 - il criterio divisionale è presente solo al primo livello degli organi direttivi; 2 - all'interno di ogni divisione vi è un modello funzionale; 3 - le direzioni di divisione, pur dipendendo dalla divisione generale, hanno le caratteristiche proprie di una direzione generale per la singola divisione e non dipendono dalle altre divisioni, poste a livello orizzontale; 4 - vi possono essere organi di staff specializzate per le funzioni comuni alle varie divisioni, come per esempio la gestione finanziaria, la ricerca e sviluppo. Le decisioni direzionali spettano agli organi direttivi delle singole divisioni; vi è, quindi, un ampio decentramento delle decisioni strategiche presso le singole divisioni, anche se limitato dagli obiettivi fissati da parte della direzione generale. Il coordinamento fra le varie divisioni è svolto dalla direzione generale e dagli organi di staff della direzione generale. Il controllo delle divisioni avviene misurando la redditività della singola divisione, divisione che viene intesa come se fosse una singola impresa indipendente, ma con i vincoli posti dagli orientamenti strategici della Direzione generale. In questo tipo di modello divisionale vengono individuate precise aree di responsabilità per ciascun prodotto o gruppi di prodotti o servizi effettuati.  Si può,quindi, accertare la convenienza economica di ciascun prodotto, o di ciascuna area, o di ciascun tipo di cliente, determinando i possibili rendimenti ottimali sui quali poter responsabilizzare i diversi organi. Pregi La struttura divisionale ha il pregio del decentramento e della specializzazione, favorisce cioè la gestione unitaria dei singoli prodotti o delle singole zone geografiche. La struttura divisionale permette di gestire le aziende di grandi dimensioni e alleggerisce le attività della Direzione generale, che si può dedicare alle attività strategiche della impresa, nel suo insieme. Difetti Un difetto è la duplicazione di alcuni uffici con funzioni eguali; inoltre, ciascun responsabile è portato a privilegiare la propria divisione, perdendo di vista la unitarietà della azienda. L'impiego delle risorse non è sempre efficiente, a causa della duplicazione di varie funzioni nelle diverse   

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