Foro Romano

Fori Imperiali

Foro di Cesare

Da una lettera di Cicerone siamo informati che già nel 54 a.C. egli era stato incaricato da Cesare di acquistare terreni in un'area adiacente al Foro romano per la realizzazione di una piazza.

I lavori veri e propri dovettero iniziare verso il 51 a.C. e nel 48 a.C., con la vittoria della battaglia di Farsalo, venne decisa la dedica del tempio già previsto a Venere Genitrice, alla quale il dittatore aveva fatto un voto prima della battaglia

La contemporanea ricostruzione della Curia, affidata a Cesare dopo l'incendio del 52 a.C., ne consentì lo spostamento dal tradizionale orientamento rituale secondo i punti cardinali, ad una nuova posizione, con il medesimo orientamento della nuova piazza

Nel 46 a.C. vi fu l'inaugurazione del tempio e della piazza

Foro di Augusto

Ottaviano aveva promesso di erigere a Roma un tempio dedicato a Marte Ultore (ossia "Vendicatore") in occasione della battaglia di Filippi del 42 a.C.,

Dopo la sconfitta di Marco Antonio e la conquista dell'Egitto tolemaico con la battaglia di Azio (31 a.C.), il Senato conferì ad Ottaviano nel 27 a.C. i massimi poteri civili e militari, propri delle antiche magistrature repubblicane, e in seguito il titolo sacrale ed onorifico di Augustus ("venerato"). Consolidato il proprio potere, Augusto si occupò della riorganizzazione urbanistica e architettonica della capitale, che rappresentò un'importante espressione del nuovo corso politico da lui inaugurato. In questo quadro furono probabilmente avviati anche i lavori di costruzione del nuovo complesso forense.

Disposto ortogonalmente rispetto al precedente Foro di Cesare, ne riprese l'impostazione formale, con una piazza porticata dove sul lato breve dominava il tempio dedicato a Marte Ultore, inaugurato nel 2 a.C.[2], che si appoggiava sul fondo all'altissimo muro perimetrale. Dietro ai portici laterali si aprivano ampie esedre, spazi semicircolari coperti. Alla testata del portico settentrionale un ambiente distinto ospitava una statua colossale dell'imperatore

Foro di Vespasiano

Il tempio della Pace (templum Pacis) era un antico edificio di culto a Roma, eretto per volere dell'imperatore Vespasiano tra il 71 e il 75. Dal IV secolo d.C. in poi ricevette la denominazione di foro della Pace (forum Pacis), il terzo in ordine cronologico dei cinque Fori Imperiali.

Definito dai contemporanei come una delle meraviglie del mondo (Plinio, Naturalis Historia XXXVI 102), venne fatto costruire sotto Vespasiano dal 74 d.C. e concluso da Domiziano.

Il tempio venne inaugurato nel 75 dopo Cristo, dopo il trionfo per la guerra giudaica, e dedicato alla Pax Augusta dell'Impero, restaurata proprio dalla nuova dinastia flavia secondo la propaganda imperiale.

Il Foro della Pace consisteva in una grande piazza quadrata sistemata a giardino, con portici su tre lati (laterali, decorati anche da nicchie, e posteriore), mentre il lato frontale era decorato da colonne in marmo africano lungo la parete, ricordando comunque un peristilio. Come di consueto, il lato opposto all'entrata principale era centrato tempio vero e proprio (aedes Pacis), circondato da una serie di aule simmetriche. Qui erano ospitate una biblioteca, le spoglie del sacco di Gerusalemme (col famoso tesoro del tempio di Salomone) e un vero e proprio museo pubblico