LA FILOSOFIA ANTICA

CAP. 1 LA NASCITA DELLA FILOSOFIA

considerata dalla quasi totalità degli studiosi come una creazione peculiare dei Greci. Nasce nel VII-VI sec a.C.

Tentativi volti a sostenere la teoria di una derivazione della filosofia greca dall’Oriente.

I Greci ricavarono:
dagli Egizi derivarono alcune conoscenze matematico-geometriche;
dai Babilonesi alcune cognizioni astronomiche

Gli studiosi sono concordi nel ritenere che, per poter capire la filosofia di un popolo e di una civiltà, è indispensabile far riferimento: all’arte, alla religione, alle condizioni socio-politiche di questo popolo.

ARTE-POESIA

Poemi di Omero (in Grecia non esisteva un testo sacro come la Bibbia quindi Iliade ed Odissea erano importantissimi per veicolare credenze religiose. Non essendoci dogmi il pensiero era libero) hanno caratteri utili per la nascita della filosofia:
Armonia, proporzione, misura
• Ricerca delle cause dei fatti narrati
Realtà rappresentata nella sua interezza

Esiodo e la Teogonia (nascita di tutti gli dei)
Cosmogonia (ossia spiegazione mitico-poetica e fantastica della genesi dell’universo e dei fenomeni cosmici)
• Ricerca del principio primo
• Concetto di limite, giusta misura

RELIGIONE

RELIGIONE PUBBLICA

Modello degli dei dato da Omero
• tutto ciò che accade viene spiegato in funzione di interventi degli dei
dei umanizzati (e Zeus è la personificazione della giustizia, Atena dell’intelligenza)
• è una forma di naturalismo (l'uomo fa ciò che è nella sua natura)
uomini mortali, tutto finisce con la morte

RELIGIONE DEI MISTERI

Orfismo maggior esponente (dal poeta Orfeo)
Anima immortale (dualismo corpo-anima)
• Anima (demone) è caduta in un corpo a seguito di una colpa originaria
Anima si reincarna dopo la morte del corpo per espirare la colpa originaria
• La vita orfica con riti (misteri) pone fine al ciclo della reincarnazione
• Chi segue i misteri ha un premio nell'aldilà

Entrambe antropomorfe e naturaliste ma la prima confonde il divino con con i fenomeni naturali e i sentimenti umani mentre per la seconda il divino non è nessuno di questi due

SOCIETA' E POLITICA

• Libertà di speculare sulla religione
Libertà politica dei greci (non sottostare a potere religioso o politico)
• Fioritura di artigianato e commercio nelle colonie
• Uomo concepito come cittadino

PROBLEMA PRINCIPALE

Meraviglia”, la quale sorge nell’uomo che si pone nei confronti del TUTTO (dell'intero) e si chiede quale sia l'origine e il fondamento di esso e quale posto occupi egli stesso in questo universo, è la radice della filosofia

Problema

In un primo momento la totalità del reale fu vista come physis (natura) e come cosmo, quindi il problema filosofico per eccellenza fu il problema cosmologico

Prime domande: come sorge il cosmo? In quali momenti si genera?

Poi i sofisti spostano l'attenzione sulla natura dell'uomo (aretè = virtù morale) e quindi nasce così il problema morale

PERIODI DELLA FILOSOFIA GRECA

La filosofia antica greca e greco-romana ha una storia più che millenaria. Parte dal secolo VI a.C. e giunge fino al 529 d.C., anno in cui l’imperatore Giustiniano fece chiudere le scuole pagane e disperdere i loro seguaci

LINGUA E APPARTENENZA

Filo-Sophia = Amore per la sapienza
Termine coniato probabilmente da Pitagora

Caratteri della filosofia

Contenuto

La filosofia vuole spiegare la totalità delle cose

Metodo

E' ricerca razionale di tutta quanta la
realtà (logos = ragione)

Scopo

Disinteressato amore di verità

La svolta della parola avviene con Platone, che assegna alla parola philosophia un senso nuovo, definito, tecnico: indica il SAPERE PIU' ELEVATO riguardante la verità dell'essere

Lingua d'origine il greco

FA = filosofia greca = filosofia pagana

i filosofi continuarono nella quasi totalità a pensare, a insegnare, e a scrivere in greco anche quando subirono l'influsso nel II sec. a.C. della potenza romana.

Nascita della filosofia

Il mythos era considerata come la religione (non avendo un libro sacro)

Passaggio dal mythos (dei di Omero) al logos (ragione)

Critica alla rappresentazione antropomorfica degli dei come Senofane "Se i buoi, i cavalli e i leoni avessero mani e potessero dipingere come gli uomini, dipingerebbero immagini degli dèi simili ai buoi, ai cavalli e ai leoni"

Filosofia affine alla religione, non contro

Il rapporto tra religione e filosofia, nell’antichità, è stato sempre di natura “simbiotica”

Anche se per la filosofia greca, l'uomo può raggiungere con la ragione un autosufficienza simile a quella degli dei

CONCETTO DI FILOSOFIA

FILOSOFIA COME

SCIENZA UNIVERSALE

Anticamente scienza significava un sapere fondato La filosofia è scienza perché non si accontenta dei dati di fatto, ma ne cerca il perché

Perché indaga le cause e i princìpi della realtà nel suo complesso. I Greci usavano la parola «intero» (to òlon): vale a dire il tutto in senso integrale, tutte le cose sia sotto l’aspetto estensivo che intensivo, la totalità delle cose nella totalità delle loro parti o momenti, proprietà o relazioni. Aristotele ha coniato l’espressione «l’ente in quanto ente» o «l’essere in quanto essere»

DESIDERIO DI SAPERE E MERAVIGLIA

La «meraviglia» fa sorgere la domanda e questa innesca la ricerca della causa che, una volta trovata, fornisce la risposta alla domanda di partenza

VOLONTA' DISINTERESSATA DEL VERO

«Una volta spiegata l’origine, è facile spiegare anche il fine, ossia lo scopo della filosofia secondo i Greci. Se l’origine della filosofia è un bisogno di conoscenza e di sapere, il suo fine dovrà essere appunto l’appagamento di questo bisogno e dunque il conoscere ricercato per sé stesso e non per scopi ulteriori»

INDAGINE RAZIONALE

aspira unicamente alla pura acquisizione del vero

questo, a loro giudizio, è indice della sua libertà e della sua prerogativa divina

CAP. 2 I NATURALISTI o PRESOCRATICI o FISIOLOGI

Natura = Physis. Aristotele chiama questi pensatori "fisici" o "fisiologi", cioè studiosi della natura o "naturalisti". Con essi si è soliti dare inizio alla filosofia vera e propria.

PHYSIS dal verbo PHYO con 4 significati

Generare

Far Apparire

Nascere

Crescere

I primi pensatori volevano indicare contemporaneamente e inseparabilmente 2 cose:

Physis 1 = Natura = Tutta la realtà nella sua interezza (compreso uomo) = aspetto quantitativo

Physis 2 = Grande varietà degli enti distinti tra loro ma originati da un unico ente che rimane celato = aspetto qualitativo

La nascita della filosofia è a Mileto con quella che è detta la "scuola di Mileto"

TALETE DI MILETO

Il pensatore con il quale la tradizione fa iniziare la filosofia greca è Talete.

Oltre che filosofo, fu scienziato e politico.

Conosciamo il suo pensiero solamente attraverso la tradizione orale indiretta.

Iniziatore della filosofia della Physis

Affermò per primo che esiste un principio originario causa di tutte le cose che sono

Tale principio è l'acqua

Principio unico originario = acqua (non acqua odierna ma un'acqua primordiale)

il nutrimento di tutte le cose è umido» e che i semi e i germi di tutte le cose «hanno natura umida», e quindi che il totale disseccamento è la morte. Poiché, dunque, la vita è legata all’umido e l’umido presuppone l’acqua, l’acqua è l’origine ultima della vita e di tutte le cose

Tutto il suo ragionamento è basato sul logos = ragione

Tutto è pieno di dei = tutto è pervaso dal principio originario

ANASSIMANDRO DI MILETO

Introduce il termine ARCHE'

1) Ciò da cui tutte le cose traggono origine

2) di cui sono formate

3) in cui finiscono

Arché = inizio di tutte le cose = Physis2

Arché = A-Peiron ovvero interminato = senza limiti, senza termine = è principio ed elemento delle cose che sono

Il movimento eterno genera le cose tra cui le attività contrarie come caldo/freddo

Le cose nascono per ingiustizia e muoiono per espiazione (ristabilendo la giustizia)

Ipotizzò che la terra sia sospesa nello spazio, non sorretta da niente

Karl Popper (filosofo del '900) ha giudicato «questa concezione di Anassimandro [...] una delle più audaci, rivoluzionarie e portentose idee di tutta la storia del pensiero umano»

Dio diventa il Principio, mentre gli dei diventano gli universi/mondi

Il principio divino non nasce ne perisce

I divini universi invece nascono e periscono ciclicamente

ANASSIMENE DI MILETO

Arché = aria

Aria è divina = anima è aria

le cose si formano con il movimento per rarefazione e condensazione

ERACLITO (di Efeso)

Introduce (al posto di Arché) il concetto di logos con tre significati per superare le incongruenze di physis e arché

1) La legge

ossia la modalità costante secondo cui le
cose si generano, crescono e si dissolvono

2) L'intelligenza

come legge universale colta dall'esperienza

3) Il discorso

che lo esprime e lo comunica

Introduce il divenire universale, inarrestabile e perenne = panta rhei = tutto scorre come un fiume

Tutto cambia non a caso ma con un ordine, con un logos e scopre che per esserci mutamento si devono ammettere

la coesistenza dei contrari

il divenire quindi è per contrasto e per equilibrio tra forze opposte (armonia dei contrari)

Elemento primordiale = il fuoco (il sole)

si accende e si spegne, produce cose nuove («bisogno») e ne consuma altre (si presta all'armonia dei contrari)

Reale riassume il pensiero di Eraclito: "il divenire è dato dagli opposti che si contrastano, e contrastandosi si pacificano, allora è chiaro che nella sintesi degli opposti sta il principio che spiega tutta la realtà visibile"

Eraclito percepisce, per la prima volta che l’essere umano si caratterizza per il possesso dell’intelligenza

logos dentro l'anima

CAP.3 GLI ELEATI E LA SCOPERTA DELL'ESSERE

Attorno al 540 a.C. negli stessi anni in cui si colloca Eraclito avvengono due fatti rilevanti per l'evoluzione della FA (due maggiori filoni della filosofia presocratica)

Pitagora (570-490) fonda una comunità di adepti a Crotone, chiamata forse già da allora Italia

Platone (428-348 a.C) ne conservò lo spirito e molti elementi dottrinali

Parmenide (520-450) fonda una colonia ad Elea in Campania

Emanuele Severino (1929 -2020), esponente del cosiddetto Neoparmenidismo

Punto di comunione tra i due filoni

ordine universale perfettamente razionale e necessario dove la ragione è sopra l'esperienza

PITAGORA

Nato a Samo, si sa poco di lui, famosa la frase riferita a lui "Ipse dixit" (l'ha detto lui)

Fu un personaggio carismatico portatore di un messaggio religioso e professava la dottrina orfica della metempsicosi (trasmigrazione delle anime), una via per uscire dal ciclo della reincarnazione

Regola di vita pitagorica

A differenza dell’Orfismo, esigeva la vita comune e l’apprendimento del sapere matematico/filosofico

La novità consisteva nel culto (esercitato insieme) della scienza come mezzo di purificazione

Tutta la dottrina doveva rimanere segreta

Fu Filolao di Crotone che per primo stilò e divulgò le dottrine della scuola di cui era a capo

Aristotele critica l'eccessiva influenza del pensiero pitagorico sul suo maestro Platone ovvero che tutta la realtà è basata sui principi matematici. I numeri come base della realtà

Aristotele disse anche che i Pitagorici vedevano che le note e gli accordi musicali consistevano nei numeri

Lo 0 non esiste, l'1 ha un valore primo (principale).

Il numero a sua volta è composto da due parti. Una limitata (ordine) ed una illimitata (disordine)

Per i pitagorici il cosmo è ordine ed è il contrario del caos (pensiero arrivato fino a noi)

Tutto quindi è conoscibile dal pensiero, non ci sono parti oscure, non ci sono errori perché tutto è regolato dal numero

L'errore è frutto dell'irrazionalità

PARMENIDE

Platone ha molta stima di lui lo antepone a tutti gli altri per il vigore e la profondità del pensiero

Introduce al posto di physis, il concetto di ente/essere = ciò che è

è necessario dire e pensare che ciò che è sia

Nato a Elea e fondatore della Scuola di Elea = Gli eleati

Parmenide è autore di un solo scritto, un poema in tre parti (Perì physeos) , di cui ci è pervenuto interamente solo il prologo

Radicale innovatore, con la sua teoria dell'essere. Presenta il suo racconto con una Dea che gli indica 3 possibili vie della ricerca della verità:

1) La via della verità, cioè della ragione, logos (il sentiero del giorno)

1. Cercare la verità significa dare dei giudizi

2. I giudizi possono essere due:

- ciò che è, è bene che sia
- ciò che non è, è necessario che non sia

3. Qualunque sia l’oggetto x, designato dal soggetto di tali giudizi, si tratta pur sempre di “qualcosa che è”, di un “ente”. E, in quanto ente, l’essere fa parte della sua definizione, «non è possibile che non sia»

4. L'ente non può essere diviso dall'essere.
L'ente è e non può in alcun modo non essere = Antenato del principio di non contraddizione di Aristotele

5. Ne derivano queste proprietà della realtà, del mondo: ingenerato (se fosse generato ci sarebbe un momento in cui non è), indistruttibile, immortale, immobile, uno, perfetto

2) La via dell'errore, cioè la via dei sensi (il sentiero della notte) opinioni fallaci (doxa fallace)

Sono i nostri sensi che parrebbero attestare il non essere

Le esperienza portano a confondere l’ente/essere con il non-essere

3) La via dell'opinione plausibile (doxa plausibile)

Esistono apparenze (cose che appaiono come sono e cose che appaiono come non sono) nel mondo e gli opposti sono ambedue essere. Esempio: il giorno e la notte sono insieme l'essere

Frammenti distrutti non è possibile dire altro

ZENONE

Nato a Elea tra la fine del VI e l’inizio del V secolo a.C. era seguace di Parmenide

Battendosi a favore della libertà contro un tiranno, venne imprigionato. Messo alla tortura per fargli confessare i nomi dei compagni con cui aveva ordito il complotto, si tagliò la lingua coi denti e la sputò in faccia al tiranno.

Considerato da Aristotele l'inventore della dialettica

dialettica = quel tipo di ragionamento che assume in premessa la tesi dell’avversario, quindi ne deduce una contraddizione e dimostra così, indirettamente, la verità della tesi opposta

Due esempi di dialettica

Scoprì la confutazione della confutazione, ossia la dimostrazione per assurdo

Teoria della dicotomia
Gli avversari di Parmenide sostenevano che un corpo possa, muovendo da un punto di partenza, giungere a un termine stabilito. Zenone, con la sua argomentazione, confuta questa teoria: infatti, tale corpo, dice Zenone, prima di raggiungere la meta, dovrebbe percorrere la metà della strada che deve percorrere e, prima ancora, la metà della metà e, quindi, la metà della metà della metà, e così via, all’infinito (la metà della metà della metà... non perviene mai allo zero). Matematicamente, questa distanza è esprimibile come la somma di infiniti segmenti che sono l’uno la metà dell’altro e le cui misure formano una progressione geometrica di ragione 1/2. Dunque se l’unità di misura è il segmento AB di valore 1 (cioè l’intero) avremmo che 1 = 1/2 + 1/4 + 1/8 + 1/16 ... all’infinito. È questo il primo argomento, detto “della dicotomia”.

Teoria di Achille e della tartaruga
Non meno famoso è quello “di Achille e della tartaruga”, che dimostra come Achille, noto per essere “il piè veloce”, non potrà mai raggiungere la tartaruga, nota per essere lentissima. Infatti, se si ammettesse l’opposto, si ripresenterebbero le identiche difficoltà viste nel prece- dente argomento.

Teoria della freccia
Dimostrava che una freccia scoccata dall’arco, che l’opinione crede essere in movimento, in realtà è ferma. Infatti, in ciascuno degli istanti in cui è divisibile il tempo del volo, la freccia occupa uno spazio identico; ma ciò che occupa uno spazio identico è in riposo; allora, se la freccia è in riposo in ciascuno degli istanti, lo deve essere anche nella totalità (nella somma) di tutti gli istanti.

Teoria dello stadio
tendeva a dimostrare che la velocità, considerata come una delle proprietà essenziali del movimento, non è qualcosa di oggettivo, ma di rela- tivo, e che, quindi, è relativo e non oggettivo anche il movimento di cui è proprietà essenziale.

I PLURALISTI

La scuola eleatica dichiarava illusori i mutamenti e quindi il divenire della Physis. Come unire i mutamenti ed il pensiero eleatico?

«Pluralisti» perché sostengono che il livello originario è formato da una pluralità di elementi primitivi immutabili, mentre i mutamenti, che si osservano al livello più superficiale, sono congiunzioni o disgiunzioni di quegli elementi primi stabili

nulla passa dal non essere all’essere e viceversa, eppure diventa possibile concepire il divenire: «logos» e «fenomeni» sono entrambi salvi

Filosofia del Lego come le tessere che unite creare una realtà differente ma la tessera è unica ed immutabile

ANASSAGORA

portò per primo la filosofia attorno al 463 in Atene e contribuì a far conoscere un nuovo modello di vita, quello filosofico, che si affermerà con i Sofisti e Socrate

Nascita e morte non sono uscita dal nulla e ritorno in esso ma un comporsi e dividersi di elementi primordiali immuitabili

Le unità di base sono dette semi (infiniti) oppure Omeomerie dirà Aristotele

L'Intelligenza motrice unisce i semi per creare la realtà. L'intelligenza è all'origine del cosmo

L'intelligenza agisce per un fine

EMPEDOCLE DI AGRIGENTO

GLI ATOMISTI (LEUCIPPO E DEMOCRITO)

CAP. 4 PERIODO UMANISTICO - LA SOFISTICA

SOFISTI

Platone e Aristotele ricordano dopo i filosofi della Physis, il movimento dei sofisti per loro una contraffazione della vocazione della filosofia (si facevano anche pagare per l'insegnamento=

Etimologia sofista

Inizialmente

Sofista = sapiente = colui che è in possesso di sapere pratico

Successivamente

Sofista = venditore di sapere vano ed ingannevole

Passaggio importante dalla Physis all'uomo come cittadino infatti si presentano come educatori alla vita politica

Contestano il principio aristocratico per cui i posti di potere vanno ereditati per diritto di nascita, e sostengono che la «virtù» (= abilità = Aretè) è un obiettivo alla portata di tutti, anche di chi non vanta nobili natali

In cambio di pagamento promettono di rendere i seguaci dei politici capaci e di successo

Sofisti maestri di retorica: parlare in maniera seducente con capacità persuasiva

Sofisti maestri di dialettica (Zenone) che ripresero come l'arte di avere ragione con qualsiasi mezzo (lecito o illecito)

Contesto sociale

Atene grande potenza

Democrazia come forma politica

Gruppi di sofisti

Prima generazione

Formulano chiaramente le tesi del relativismo e dello scetticismo (nichilismo) ma non ne traggono ancora conseguenze distruttive in campo politico e morale

Protagora e Gorgia

Seconda generazione

Teorizzano apertamente l’illegalità e l’immoralismo

Eristi: pura contesa verbale dove conta solo prelavere

Sofisti politici: teorizzazione dell'immoralismo per fini politici

Scuola naturalistica: contrapponeva la legge positiva a quella naturale, privilegiando quest’ultima e relativizzando la prima

PROTAGORA (480 - 400 a.C.)

Il relativismo soggettivistico

"l’uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono, per ciò che sono, di quelle che non sono, per ciò che non sono"

«misura» = il criterio di verità = quel che decide se un giudizio è vero (ricordiamo Parmenide)

«cose» = stati di cose reali, fatti in genere

«uomo» = il singolo individuo umano

Quindi la verità dipende da una disposizione soggettiva e non dalla realtà oggettiva

relativismo nella sua forma estrema, vale a dire il soggettivismo: la verità dipende dal soggetto, ciascuno ha la sua verità

allora «su qualsiasi argomento è possibile avere due opinioni fra loro opposte» (= «antilogie») entrambe vere per verità

la verità perde importanza a favore della dialettica che mostra la tesi più forte

eristica = pura contesa verbale dove quel che conta è prevalere

Anche se non esiste una realtà oggettiva, per Protagora era doveroso rendere più forte, mediante argomenti dialettici, quell’opinione che è più
utile, in una data circostanza, alla città nel suo complesso

Il sofista sa riconoscere l'interesse collettivo

GORGIA (480 - 380 a.C.)

Opera "Sulla natura o sul non essere" trattato di nichilismo

Tre tesi

Non esiste l’essere, ossia nulla esiste

Se l'essere è ingenerato né generato allora è nulla

Se l'essere esiste non potrebbe essere conoscibile/pensabile

Esiste distinzione fra essere e pensiero

Se fosse pensabile l’essere rimarrebbe inesprimibile

la parola non può comunicare in maniera veritativa qualcosa che sia altro da sé: la parola esprime nient’altro che parola

Quindi viste le tre tesi allora no verità assoluta

Quindi la parola diventa importante e può essere portatrice di persuasione, di credenza e di suggestione

retorica = arte del persuadere

PRODICO

la virtù è presentata come il mezzo più idoneo per ottenere il vero “vantaggio” e il vero “utile”

gli dei sono la ipostatizzazione (cioè l’assolutizzazione) dell’utile e del vantaggioso

CAP.5 SOCRATE

VITA

Nasce ad Atene nel 469 a.C. e muore nel 399 a.C.

Padre scultore, madre levatrice

Intorno ai 50 anni deluso dalla physis si dedicò ai problemi dell'uomo e della città. Simile ai sofisti ma non immorale e illegale

Combattè come soldato in 3 occasioni

La sua occupazione era quella di discutere di problemi morali in piazze o botteghe

Nel 404 a.C. i democratici vinsero e lo accusarono di non venerare gli dei della città e di corrompere i giovani. Si difese da solo e dopo due votazioni fu condannato a morte. Ebbe l'opportunità di fuggire ma per non violare le leggi decise di non farlo e per questo morirà in prigione nel 399

Non scrisse nulla in vita, non ebbe nessuna scuola

Fonti principali: Platone (è il suo maestro e quindi ne parla bene) e Senofonte (a tratti lo descrive banale)

PRIMO FILOSOFO MORALE

Socrate era disilluso dalla Physis che non portava a nulla ed era piena di contrasti

Per Socrate quindi era importante piuttosto chiedersi: chi sono io, chi sei tu, che cosa è l’uomo?

Da ricordare che aretè = performance = pieno sviluppo della sua essenza

Per Socrate la natura umana non coincide con il corpo e quindi la virtù non dipende da qualità fisiche

L'uomo è la sua anima (luogo dove ricercare il bene, anima = intelligenza) e quindi è un soggetto consapevole la cui aspirazione principale è capire cosa è bene e cosa non lo è

Aretè = avvicinarsi alla verità morale

Socrate: "Io dico che massimo bene per l’uomo è fare ogni giorno ragionamenti sul vivere bene"

CONSEGUENZE/PARADOSSI DI SOCRATE

1. La virtù è sapere (scienza)

Avere scienza significa sapere quali azioni sono buone e quali no

2. Nessuno fa il male deliberatamente, ma solo per ignoranza

è impossibile fare il bene senza conoscerlo, ma altresì è impossibile conoscere il bene senza farlo: il sapere viene visto, cioè, come condizione tanto necessaria, quanto sufficiente dell’agire morale

Per Socrate il bene morale è un fatto di conoscenza

IL METODO SOCRATICO: DIALOGICO E CONFUTATORIO

Partiva dalla domanda "Che cosa è (l'oggetto della questione)? Per trovarne una definizione

1. IRONIA SOCRATICA, "SAPERE DI NON SAPERE": si finge ignorante sull'argomento in questione, in modo da far esporre le conoscenze dell'altro.

2. LA PARS DESTRUENS : perché mira a coinvolgere l'interlocutore a domande e obiezioni, rivolte a lui di continuo, portandolo alla contraddizione e all'errore.

3. LA PARS CONSTRUENS: ora tolti gli ostacoli Socrate orientava e guidava alla scienza, anche attraverso come dice lui "l'arte della levatrice" o Maieutica (tirar fuori la verità all'interlocutore)

Infatti Socrate si definiva maestro di nessuno. Aiutava gli altri a tirar fuori la verità già in loro

Per questo la verità morale e la virtù sono aperte a tutti

Socrate dichiara di fornire un servizio a dio (Apollo)

Diceva "Non è dei corpi e delle ricchezze che vi dovete prendere cura ma dell'anima"

AUTODOMINIO

L'uomo veramente libero è colui che ha autodominio di sè

L’uomo veramente libero è colui che sa dominare i suoi istinti; il vero schiavo è colui che non sa dominarli e ne diventa vittima.

Nuova concezione di eroe

Prima dominava i nemici esteriori

Ora domina i nemici interiori

Le vere armi di cui l’uomo dispone sono la sua
ragione e la persuasione

Scelta della non violenza a favore della giustizia

FELICITA'

La felicità non può venire dalle cose esteriori né dal corpo, ma solamente dall’anima

L’anima è felice quando è ordinata, ossia virtuosa

L’uomo è il vero artefice della propria
felicità o infelicità

TEOLOGIA SOCRATICA

Dio come intelligenza ordinatrice

Prima prova razionale dell’esistenza di Dio:
Ciò che non è opera del caso ma ha un fine, dimostra che un'intelligenza l'ha prodotto a ragion veduta

Obiezione:
Mentre l'uomo si vede accanto a ciò che crea, l'Intelligenza superiore non si vede

Risposta:
Anche l'anima (la ragione) non si vede eppure esiste perché noi non facciamo le cose a caso

Dio si è preso cura in maniera particolare dell'uomo perché diverso dagli animali in quanto possiede l'anima (la ragione)

Il Dio di Socrate è quindi

Intelligenza

Attività ordinatrice

Provvidenza (che si occupa del mondo)

Non anche del singolo, questa è una concezione già cristiana

CONCLUSIONI:
rimangono discorsi aperti

1. Anima, Se essa si serve del corpo e lo domina, vuol dire che è altro dal corpo e che ontologicamente se ne distingue. E, allora, che cos’è? Qual è il suo “essere”? Qual è la sua differenza rispetto al corpo?

2. Dio. Ma che cos’è questa Divina Intelligenza? In che cosa si distingue dagli elementi fisici?

3. Logos. Sconfinata fiducia nel sapere

Cap.6 PLATONE

Vita

Platone nacque Atene 428 a.C.

Vero nome Aristocle, Platone è soprannome (vigore fisico)

Frequenta Socrate intorno ai 20 anni per prepararsi alla vita politica

VIAGGI IN ITALIA

1° VIAGGIO IN SICILIA

2° VIAGGIO IN SICILIA

3° VIAGGIO IN SICILIA

LE OPERE (SONO 36)

Divisione in 9 tetralogie

2 PROBLEMI SUGLI SCRITTI ("questione platonica"):

Il 3° PROBLEMA EMERSO

LE DOTTRINE NON SCRITTE

DIALOGO SOCRATICO (NUOVO GENERE LETTERARIO)

LA TEORIA DELLE IDEE

PUNTO DI PARTENZA

Scoperta dell’esistenza di una realtà soprasensibile (dimensione soprafisica dell’essere)

COSA SONO LE IDEE?

esistono una serie di idee oggettive che sono indipendenti dal mondo fisico e rappresentano la realtà vera e più profonda

idee = forme

I DUE PIANI DELL'ESSERE tutto il pensiero occidentale sarà condizionato, in modo decisivo, da questa “distinzione

I CARATTERI DELLE IDEE

Caratteristiche

l’intellegibilità
l’incorporeità
• l’essere in senso pieno (le Idee sono l’essere che veramente è)
• l’immutabilità
• la perseità (le Idee sono in sé e per sé, ossia assolutamente oggettive);
• l’unità

Rapporti tra sensibile e intellegibile

mimesi o copie o imitazione

metessi o partecipazione o ne sono comprese

koinonia o comunanza

parousia o presenza

LA STRUTTURA DEL MONDO DELLE IDEE

Il principio supremo = Uno (Bene nella Repubblica)

Secondo principio (originario ma inferiore) = Diade

Cooperazione due principi = idee

Mondo fisico deriva dalle Idee (principio materiale)

Demiurgo (dio-artefice) prende Idee e plasma chora (realtà sensibile) per amore di bene

TEORIA DELLA CONOSCENZA E DIALETTICA

Come accedere all'intellegibile?

Prima risposta nel Menone dove conoscenza = “anamnesi”, cioè una forma di “ricordo”, un riemergere di ciò che esiste già da sempre nell’interiorità della nostra anima.
Il Menone presenta la dottrina in una duplice maniera: una mitica e una dialettica

MITICA

DIALETTICA

GRADI DEL CONOSCERE

LA DOTTRINA DELL'ANIMA

PARADOSSI

Primo paradosso

(Fedone) L’anima deve cercare di fuggire il più possibile dal corpo, e perciò il vero filosofo desidera la morte e la vera filosofia è “esercizio di morte”.

Secondo paradosso

fuga dal mondo” Platone stesso ce lo svela nel modo più esplicito nel Teeteto, spiegandoci che fuggire dal mondo significa diventare virtuosi e cercare di assimilarci a Dio.

HA IMPRONTA DUALISTICA:

L'uomo è un anima rivestita di un corpo

IMMORTALITA' DELL'ANIMA

Sopravvivenza dopo la morte (argomentata nell' Apologia)

Nessuna sopravvivenza, anch'essa teoricamente possibile

L'anima conosce le idee. L’anima conosce verità eterne, quindi ha una natura a loro affine

L'ANIMA E' DOTATA DI 3 PARTI

CONCUPISCIBILE

IRASCIBILE

reagisce d'istinto alla fatica e al pericolo

RAZIONALE

Sa valutare e scegliere ciò che è bene e ciò che è male

IL MITO DELLA CAVERNA

Cap.7 ARISTOTELE

Vita

Nacque nel 384/383 a.C. a Stagira, città al confine macedone

Padre medico al servizio di Re Aminta di Macedonia (Padre di Filippo il Macedone)

Diciotto anni, cioè nel 366/365 a.C., ormai orfano da qualche tempo, si recò ad Atene ed entrò quasi subito nell’Accademia platonica.

Conobbe i più noti scienziati del tempo, a cominciare dal celebre Eudosso, il quale probabilmente, almeno all’inizio, fu il personaggio più influente, trovandosi Platone, in quel periodo, in Sicilia.

Scritti

Essoterici

forma dialogica e destinati al grande pubblico, ossia “fuori” della scuola

Esoterici

non erano destinati al pubblico, ma solo ai discepoli e quindi erano patrimonio “interno” della scuola

LA METAFISICA

Aristotele ha distinto la scienza/la logica in tre grandi branche

la METAFISICA: “ciò che è oltre la fisica” (termine dato dai posteri, lui usava "filosofia prima"

ARISTOTELE dà 4 definizioni della metafisica:

le cause e i principi primi o supremi
studio delle cause

TEORIA DELLE CAUSE:

FORMALE: la forma sufficiente a spiegare la realtà

MATERIALE: il materiale di cui è composta

EFFICIENTE: la forza motrice che genera

FINALE: il motivo

l’essere in quanto essere
studio dell’essere

l’essere ha molteplici significati

l’essere come categorie (o essere per sé);

l’essere come atto e potenza;

in riferimento alla potenza passiva, ATTI ORIGINARI, non si possono definire facendo riferimento ad altro, ma solo ponendoli in reciproca relazione. Il divenire invece è il passaggio dalla potenza all'atto.

l’essere come accidente;

Si tratta di un modo di essere che non solo dipende da un altro essere, ma che non è legato a questo da alcun vincolo essenziale, ad esempio, è un puro “accadimento”

l’essere come vero (e il non essere come falso)

è quel tipo di essere che è proprio della mente umana che pensa le cose e le sa con- giungere come sono congiunte in realtà, o disgiungere come sono disgiunte in realtà. L’essere, o meglio il non essere come falso si ha quando la mente congiunge ciò che non è congiunto o disgiunge ciò che non è disgiunto in realtà. Quest’ultimo tipo di essere è studiato nella logica.

la sostanza
studio della sostanza

SUBSTANTIA: la sostanza esiste in maniera autonoma

Quali sostanze esistono?

Cosa si deve intendere quando si parla di sostanza in generale?

I naturalisti indicano negli elementi materiali il principio sostanziale;
• i platonici lo indicano nella forma;
• agli uomini comuni, invece, sembrerebbero essere sostanza l’individuo e la cosa concreta, fatti a un tempo di forma e di materia.

Chi ha ragione? Secondo Aristotele hanno ragione, a un tempo, tutti e nessuno, nel senso che queste risposte, prese singolarmente, sono parziali, ossia unilaterali; nel loro insieme presentano invece la verità

Dio e la sostanza soprasensibile teologia, dal greco theos e logos = studio di Dio

Tutti gli altri modi di essere dipendono dalla sostanza soprasensibile

3 PRINCIPI:

PRINCIPIO ETERNO

se eterno è il movimento, eterna deve essere la causa.

PRINCIPIO IMMOBILE

solo l’immobile, infatti, è “causa assoluta” del mobile.

MOTORE IMMOBILE

La sostanza soprasensibile di cui eravamo in ricerca: DIO

PROBLEMI INERENTI LA CAUSA SOPRASENSIBILE

quale sia la natura di tale sostanza

Ma che cosa pensa Dio? Dio pensa la cosa più eccellente. Ma la cosa più eccellente è Dio stesso. Dio pensa se stesso: è attività contemplativa di se medesimo: «è pensiero di pensiero»

Dio = eterno, immobile, atto puro, scevro di potenzialità e di materia, vita spirituale e pensiero di pensiero

se sia una sola o se siano molte

Il motore immobile non spiega il movimento di tutte le sfere celesti. Queste sfere sono mosse da Intelligenze analoghe al Motore Immobile, inferiori a lui

Politeismo? Il Divino già per i naturalisti includeva strutturalmente molti enti. Lo stesso vale per Platone. Analogamente, per Aristotele, divino è il Motore Immobile, divine sono le sostanze soprasensibili e immobili motrici dei cieli, e divina è anche l’anima intellettiva degli uomini; divino è tutto ciò che è eterno e incorruttibile

Per Aristotele Dio solo il primo motore immobile

Il Dio aristotelico non è creatore delle 55 intelligenze motrici

Nasce un problema

quali siano i suoi rapporti con il sensibile

Dio pensa a se medesimo e non alle realtà del mondo

Dio è oggetto d'amore ma non ama

LA FISICA

"LA FILOSOFIA SECONDA"

Caratterizzata dal movimento

Studia la realtà sensibile

SCIENZA delle forme e delle essenze

LA LOGICA, LA RETORICA, LA POIETICA

LA LOGICA:

logica = forma del discorso probante (che pretenda di dimostrare qualcosa)

= analitica = risoluzione

LE CATEGORIE:

le categorie = nozioni fondamentali o classi di cose che esistono nel mondo

sono utilizzate per organizzare e comprendere la realtà

Ognuna di queste categorie rappresenta un aspetto diverso delle cose che esistono nel mondo e sono utilizzate per analizzare e comprendere la realtà.

10 categorie: sostanza, quantità, qualità, relazione, luogo, tempo, posizione, stato, azione e passione.

I GIUDIZI E LE PROPOSIZIONI

= la forma più elementare di conoscenza

RETORICA

la retorica si occupa dei discorsi

POIETICA

si occupa delle poesie

Cap.8 EPICURO di SAMO (EPICUREISMO)

PREMESSA

Storia

Alessandro Magno alla conquista dell'oriente (334-323 a.C.)

Nei 3 secoli successivi né il platonismo, né l'aristotelismo occuparono il centro della F.A. ma epicureismo, stoicismo e scetticismo

Conseguenze

1) diffusione della lingua greca, che divenne la lingua comune

2) fine del regime della polis. Le "città - stato" persero la loro autonomia e furono assorbite in un regno centralizzato

3) l'uomo greco si scopre "individuo isolato e indifeso" difronte alle novità dell'impero

EPICURO

Vita

Epicuro (341-270 a.C.)

Il Giardino

Scuola filosofica fondata da Epicuro ad Atene

La scuola era situata in un giardino privato e i suoi membri, chiamati epicurei, si riunivano lì per discutere filosofia e condurre ricerche

Tripartizione della filosofia

LOGICA: elaborare i canoni secondo i quali riconosciamo la verità e per questo fu detta “canonica”

FISICA: la seconda studia la costituzione del reale

ETICA: il fine dell’uomo (la felicità) e i mezzi per raggiungerlo

Logica

Platone = sensazione confonde anima

Epicuro = nessuna sensazione può fallire

LA FISICA
è necessaria per dare fondamento all’etica

Le uniche realtà' esistenti sono per lui, I CORPI, che non sono altro che aggregati di atomi. Le caratteristiche essenziali sono: figura, il peso e la grandezza.

L’anima, come tutte le altre cose, è un aggregato di atomi, come tutti gli altri aggregati, non è eterna, ma mortale

Gli dei: sono fatti anch'essi di atomi sottilissimi, vivono fuori del nostro mondo, nei cosiddetti interspazi. Epicuro crea un originale rappresentazione degli dei chiamata Deismo.

Corpi = realtà esistenti = aggregati di atomi

Caratteristiche

Figura

Peso

Grandezza

Anima aggregato di atomi

L'ETICA = scopo ultimo di tutto il pensiero epicureo

il suo fondamento è il PIACERE

Conseguenza dell'etica

ANARCHIA = assenza di paura/preoccupazione

I desideri e i piaceri del primo gruppo (naturali e necessari) sono gli unici che vanno sempre e comunque soddisfatti

perché servono per l'eliminazione del dolore

IL MALE E LA MORTE

Ma quando ci colgono i mali fisici non voluti che cosa dobbiamo fare? Epicuro risponde: se è lieve, il male fisico è sempre sopportabile e non è mai tale da offuscare la gioia dell’animo; se è acuto, passa presto; e, se è acutissimo, conduce presto alla morte, la quale, in ogni caso, come vedremo, è uno stato di assoluta insensibilità.

E i mali dell’anima?

Prodotti dalle opinioni fallaci

Filosofia di Epicuro è antidoto

E la morte?

Morte male solo su chi pensa che lo sia

Morte = dissoluzione degli atomi

VITA POLITICA (viene svalutata)

Vita politica è innaturale perché comporta dolori e turbamenti

La vita pubblica non arricchisce l’uomo, ma lo disperde e lo dissipa

ESALTAZIONE DELL'AMICIZIA

l’uomo ha cessato di essere uomo-cittadino ed è diventato puro uomo-individuo

Amicizia l'unico legame nulla viene imposto dal di fuori e in modo innaturale

IL QUADRIFARMACO

Il rimedio ai problemi è il quadrifarmaco di Epicuro che porta pace e felicità

1) sono vani i timori degli dei e dell’aldilà

2) è assurda la paura della morte, la quale non è nulla

3) il piacere, quando lo si intenda correttamente, è a disposizione di tutti

4) il male, infine, o è di breve durata oppure è facilmente sopportabile

Cap.9 STOICISMO

Zenone

nato a Cizio nell’isola di Cipro intorno al 333/332 a.C. e trasferitosi in Atene nel 312/311 a.C., attratto dalla filosofia.

rinnegava la metafisica e ogni forma di trascendenza e concepiva la filosofia = “arte del vivere”

l’avvenimento che più lo scosse fu la fondazione del Giardino

divenne avversario dei dogmi del Giardino

tenne le sue lezioni in un Portico (greco portico= stoà)

stoà = stoici (quelli del portico)

3 periodi della Stoà

Antica Stoà

fine IV a tutto il secolo III a.C. Zenone, Cleante di Asso, Crisippo di Soli

Media Stoà

fra il II e il I secolo a.C., e che è caratterizzato da infiltrazioni eclettiche (diverse) nella dottrina originaria

Stoà romana o della Nuova Stoà

età cristiana, in cui la dottrina si fa essenzialmente meditazione morale e assume forti toni religiosi, in conformità con lo spirito e con le aspirazioni dei nuovi tempi.

Stoà e Accademia

Anche Zenone e la Stoà accettano la tripartizione della filosofia stabilita dall’Accademia, che era stata sostanzialmente accolta anche da Epicuro

base della conoscenza nella sensazione

TRIPARTIZIONE IN LOGICA, FISICA, ETICA

Filosofia come frutteto

Il frutteto rappresenta un luogo ideale per gli Stoici, dove le piante sono curate e coltivate in modo virtuoso, per produrre frutti sani e gustosi. Allo stesso modo, gli Stoici sostenevano che la vita morale ideale dovrebbe essere curata e coltivata in modo virtuoso, per produrre una vita piena di saggezza e autocontrollo

Fisica come alberi

gli alberi rappresentano la fisica, perché sono come la struttura fondamentale, ovvero ciò senza cui non ci sarebbe il frutteto

Etica come frutti

i frutti, che sono ciò a cui mira tutto l’impianto, rappresentano l’etica

LA LOGICA

Dialettica divisa in due parti

linguaggio e sua struttura

forme di pensiero

LA FISICA

Materialismo monistico e panteistico

essere = corpo = stessa cosa perché corpo prova sofferenza

Materialismo monistico

Per gli stoici il cosmo è come un immenso organismo vivente, in cui tutto è vita (ilozoismo)

Il logos è visto come una forza divina che pervade tutto ciò che esiste e che guida l'evoluzione dell'universo verso un fine ultimo, che è la perfezione (ilozoistico)

Respingendo la teoria degli atomi degli epicurei, gli stoici ammettono la divisibilità all’infinito dei corpi, e quindi la possibilità che le loro parti si possano intimamente unire, in modo che due corpi possano fondersi perfettamente in uno

L’intero universo è così come un unico grande organismo, in cui il tutto e le parti si armonizzano e “simpatizzano”, ossia sentono in corrispondenza l’una con l’altra e in corrispondenza con il tutto (dottrina della “simpatia” universale) (monistico)

Panteismo stoico

Dio è in tutto ed è tutto poiché coincide con il cosmo

Cosmologia

Come presocratici, stoici mondo è generato quindi corruttibile (muore)

C'è fuoco che crea e fuoco che brucia e distrugge

Alla distruzione del mondo seguirà una “rinascita” del medesimo.

Finalismo e provvidenza

Concezione finalistica: logos produce tutte le cose quindi tutto è perfetto e per il bene

L'ETICA

= raggiungimento della felicità che si persegue vivendo “secondo natura”

Il bene è utile, il male è il nocivo

Livello morale

Gli indifferenti

Tutte quelle cose che sono relative al corpo, sia che nuocciano sia che non nuocciano, sono considerate indifferenti (adiáphora) o più esattamente moralmente indifferenti

Azioni perfette e doveri

La maggior parte degli uomini, che è incapace di azioni “moralmente perfette” è invece capace di “azioni convenienti”, ossia è capace di assolvere dei “doveri”.

Azioni perfette solo il filosofo

Cap.10 PLOTINO E IL NEOPLATONISMO

Ammonio Sacca

Alessandria, che si colloca a cavallo fra il II e il III secolo d.C. partono i pilastri del movimento

fu educato in una famiglia cristiana ma dopo essersi dedicato alla filosofia, tornò alla religione pagana

Purtroppo non scrisse nulla e il suo pensiero è assai difficilmente ricostruibile

Plotino

Concetti di base

Ogni ente è tale in virtù della sua unità: tolta l’unità è tolto l’ente

L' Uno è il principio supremo di unità “al di sopra” dell’essere e dell’intelligenza

L'Uno è ipostasi = sostanza, che trascende lo stesso Essere

Plotino riprende dottrine non scritte di Platone

Enneidi oper in 9 parti di Plotino

Prima Ipostasi:
Il principio dell'unità è l'Uno in sé

Termini con i quali Plotino designa il principio assoluto sono:

Infinitudine dell'Uno (senza fine)

Bene

Uno al di sopra dell'essere e non ha limite

Uno diverso da Idee

Per Platone forma ed essenza hanno un limite

Uno diverso da sostanza immobile

Per Aristotele è finita

Caratterizzazioni positive dell'Uno

Uno in sè = assolutamente semplice = causa di tutte le altre cose

Problemi

Problema metafisico ultimativo

Perché c’è l’Assoluto e perché è quello che è?

Uno “si autopone”, è attività autoproduttrice, è il Bene che crea se stesso

Egli è come ha voluto essere

Problema di derivazione delle cose

Perché e come dall’Uno sono derivate altre cose?

Ipotesi

Luce la luce

Fuoco da fuoco

Sorgente che genera fiumi

Seconda Ipostasi:
Nous o Spirito

Nous = l’Intelligenza che pensa la totalità degli intellegibili = Spirito

Prima emanazione da Dio

Origine dell'anima e dell'universo

E' la capacità di comprendere la realtà

Come nasce lo Spirito?

Come potenza che pensa e contempla se stessa, così:

1) Nasce l'essere

2) Nasce il pensiero vero e proprio

3) Nasce la molteplicità di pensiero

Uno è la potenza di tutte le cose

Spirito è tutte le cose = Idee di Platone

Terza Ipostasi:
L'Anima

L’Anima deriva dallo Spirito come questo deriva dall’Uno

Lo Spirito che contempla se stesso produce l'Anima

Anima = Principio di movimento

Anima = confina con il sensibile

3 FORME DELL'ANIMA

l’Anima suprema, l’Anima come pura ipostasi che resta in stretta unione con lo Spirito da cui proviene

lAnima del tutto, che è l’Anima in quanto creatrice del mondo e dell’universo fisico

Le anime particolari, quelle che “scendono” ad animare i corpi, gli astri e i viventi tutti

L'uomo = la sua anima

L’attività più alta dell’anima consiste nella libertà (del pensiero)

I destini dell’anima consistono nel ricongiungimento al divino

Plotino come escatologia platonica

Ritorno all'Uno mediante estasi