La caduta dell'impero romano d'occidente

Resistenza contro
le invasioni germaniche

Ormai, la situazione
al confine nord-orientale
era sempre più drammatica

Dopo la spinta degli
Unni anche i Germani federati
entrarono nel territorio romano

Fu Stilicone a opporsi
agli invasori, ma nel 408
fu ucciso per ordine di Onorio
perché sospettato di tradimento.

In seguito, gli invasori non incontrarono
più ostacoli. Così la capitale fu spostata
a Ravenna

Fine dell'impero romano
d'occidente

L'impero d'occidente era in
balia delle invasioni e dell'incompetenza
della classe dirigente

Non esisteva più neanche l'esercito, ma
vi erano i mercenari barbari

Nel 475, ci fu una ribellione
di un generale romano, Oreste, che
si rifiutò di obbedire all'imperatore
d'occidente.
Oreste pose a capo dell'impero suo figlio
Romolo Augustolo.

Ma a questo seguì un disordine generale
tanto che Odoacre, capo degli Eruli,
depose Romolo Augustolo e dichiarò
finito l'impero d'occidente.

Saccheggio di Roma

I primi ad arrivare
furono i Visigoti guidati da
Alarico: nel 410 saccheggiarono
Roma

In seguito, fu la vota degli Unni
guidati da Attila.
Secondo la tradizione, fu
il papa Leone I a fermarli.

Nel 455, Roma subì un altro
saccheggio ad opera del Vandali
che arrivarono dall'Africa.