LEON BATTISTA ALBERTI

LEON BATTISTA ALBERTI

STILE

Il suo principale ideale estetico è basato sull'armonia proporzionale che segue i rapporti geometrico-matematici delle forme naturali e della musica. L'edificio viene rapportato alla scala umana, ma anche il contesto urbanistico.

CERTAME CORONARIO

Il primo consapevole tentativo di ridare dignità letteraria al volgare spetta proprio a Leon Battista Alberti, che il 22 ottobre 1441, nel momento di assoluto predominio del latino, organizzò a Firenze, col patrocinio di Piero de’ Medici, il Certame coronario, un concorso di poesia in lingua volgare sul tema dell’amicizia, al quale partecipò egli stesso.

BIOGRAFIA

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Leon Battista Alberti nacque illegittimo a Genova nel 1404, pur essendo di origine fiorentina: la sua famiglia era stata infatti cacciata da Firenze Studiò prima a Venezia e poi a Padova per poi approdare a Bologna con obiettivo la laurea in diritto canonico. Nel 1421 muore il padre. Se si sommano tali fatti capiamo che l’adolescenza e la giovinezza dell’umanista furono molto tormentate e comprendiamo meglio come tutta la sua prima produzione letteraria sia intrisa di pessimismo. Si accentuò anche una certa vena di amarezza e di cinismo, al punto da renderlo vicino a un grande filosofo cinico come Luciano di Samosata. Le Intercenales, Musca, Canis e Momus ricalcano da vicino lo stile lucianeo. 

piazza Leon Battista Alberti 14

piazza Leon Battista Alberti 14

OPERA DI MAGGIOR IMPORTANZA

BASILICA DI SANTA MARIA NOVELLA

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Architettonicamente è una delle chiese più importanti in stile Gotico in Toscana. L'esterno è opera di Fra Jacopo Talenti e Leon Battista Alberti. L'interno racchiude capolavori straordinari, tra cui la Trinità di Masaccio, gli affreschi del Ghirlandaio nella Cappella Tornabuoni e il Crocifisso di Giotto.Il convento fu costruito tra il 1279 e il 1357 dai frati Domenicani vicino ad un’antica chiesa del VII secolo circondata dai terreni coltivati fuori le mura di Firenze. La parte inferiore della facciata in marmo, che è in stile romanico, si ritiene sia stata eseguita dall'architetto Domenicano, fra Iacopo Talenti da Nipozzano, mentre la parte superiore fu completata solo cento anni più tardi nel 1470 da Leon Battista Alberti. La facciata non è quindi soltanto la più antica delle chiese di Firenze, ma anche l'unica originalmente disegnata per la chiesa. 

TEMPIO MALATESTIANO

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La Cattedrale di Rimini, comunemente denominata “Tempio malatestiano”, è una vecchia chiesa francescana dedicata a San Francesco, ampliata e trasformata da Sigismondo Pandolfo Malatesta nel XV secolo; fu adibita a cattedrale nel 1809, dopo la soppressione napoleonica del convento francescano e la sconsacrazione e distruzione dell’antica Santa Colomba.Dal XIV secolo, nonostante si trattasse di una chiesa assai modesta ad unica navata, fu scelta dai Malatesti, signori della città, come luogo per la loro sepoltura, e quindi arricchita di altari, cappelle, dipinti importanti (alcuni dei quali eseguiti da Giotto).

PALAZZO RUCELLAI

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Il Palazzo Rucellai è stato progettato nel 1447 da Leon Battista Alberti, che ne affidò la realizzazione a Bernardo Rossellino. Alberti aveva definito la tipologia del palazzo residenziale urbano nel suo trattato De re aedificatoria nel 1452.Egli lo concepì con un volume netto, dalla semplice forma parallelepipeda, derivata dal lotto di terreno per lo più regolare. Il palazzo, infatti, deve integrarsi in modo armonico e funzionale all’interno della città. La facciata, con il disegno regolare delle sue parti, deve rispecchiare la scansione orizzontale dei piani, ma deve anche guidare a comprendere l’organizzazione interna degli spazi. Questa concezione deriva dall’architettura romana, che viene resa attuale, sia per quanto riguarda l’ordine compositivo che per i principi costruttivi.La facciata del Palazzo è suddivisa da un reticolo geometrico regolare, al cui interno si inseriscono le finestre bifore. Questo reticolo è definito orizzontalmente dalle cornici marcapiano (cioè che scandiscono i piani), verticalmente da lesene.La superficie della facciata è percorsa da un bugnato liscio, che richiama le tecniche costruttive romane. Il bugnato crea, inoltre, un effetto di regolarità delle superfici.Il cornicione conclusivo, alla sommità della facciata, è aggettante (ovvero sporgente), e ciò contribuisce a rendere ancora più chiara e regolare la forma del palazzo. Il motivo gotico delle finestre bifore acquisisce qui un nuovo ordine geometrico, poiché si conclude con un arco a tutto sesto.

OPERE

BASILICA DI SANT'ANDREA

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Tutto ebbe origine nel 33 d.C. quando sul monte Golgota, un soldato romano raccolse il sangue sgorgato dalla ferita del costato di quell’uomo che chiamavano “figlio di Dio”. Le poche gocce cadute sulla sabbia vennero rinchiuse in una scatola di metallo e portate fino a Mantova.La basilica di Sant’Andrea, progettata da Leon Battista Alberti, sorge su altre due chiese costruite precedentemente in onore del santo che fece ritrovare la reliquia del Santo Sangue. Venne edificata in tre secoli e terminata nel 1772 e conserva la più grande reliquia della Cristianità: i Sacri Vasi contenenti il sangue di Gesù.La chiesa, a croce Latina, è la più grande della città. All’interno della basilica, nella prima cappella a sinistra, è la tomba del magnifico pittore Andrea Mantegna. Le perfette proporzioni della basilica si devono all’applicazione da parte dell’architetto Leon Battista Alberti, della “Sezione Aurea” che riporta tutti gli elementi in uno schema preciso di proporzione “naturale”.

CHIESA DI SAN SEBASTIANO

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La storia di San Sebastiano è misteriosa e tuttora priva di documentazione che la racconta. Venne ideata da Leon Battista Alberti per commissione del marchese Ludovico Gonzaga, a partire dal 1460. Non si conoscono i motivi che spinsero il marchese a decidere di edificare il tempio in un luogo così malsano, appena dentro le mura. Si suppone che la chiesa dovesse divenire il nuovo sepolcro della famiglia Gonzaga una sorta di nuovo mausoleo dopo quello voluto da Luigi Gonzaga. Non si conoscono i motivi che per cui nel tempo il progetto fu abbandonato, si suppone anche che ad un certo punto venga destinato ad un tempio votivo, dedicato al santo protettore della peste, Sebastiano, ma le cronache del tempo non parlano di epidemie, negli anni di fondazione della chiesa.Mistero anche sulla partecipazione effettiva di Leon Battista Alberti alla costruzione, infine fu terminata da Luca Fancelli nel 1476.

TEMPIETTO DEL SANTO SEPOLCRO

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Il Tempietto del Santo Sepolcro a Firenze è una delle meraviglie che Leon Battista Alberti realizzò per la città toscana. Il Tempietto, realizzato nel 1467 e posto al centro della Cappella Rucellai, nella chiesa sconsacrata di San Pancrazio, coi suoi trentatré pannelli di marmo di Carrara e Prato, con le magnifiche paraste divisorie, con la stupenda merlatura gigliata è una spettacolare “microarchitettura” a pianta rettangolare coronata da una grande scritta latina tratta dal Vangelo di Marco.