Similitudine
Metafora

"X Agosto" (Giovanni Pascoli)

Autore

Giovanni Pascoli


Contesto personale e periodo storico

La poesia è stata scritta nel 1896 e pubblicata sulla rivista letteraria Il Marzocco

In quel periodo Pascoli aveva una cattedra come docente presso l'Università di Bologna, ma risiedeva in campagna con le due sorelle.

Personaggi principali

Una rondine ed un uomo

Entrambi sono presentati nell'atto di tornare dai loro cari portando dei doni, come segno di amore e di cura

Entrambi vengono uccisi, senza sapere né il movente né l'autore del fatto

La poetica del "nido"

Il nido rinvia analogicamente al tema della famiglia e al clima caldo che per Pascoli si colloca solo nel contesto familiare. Quando definisce il nido lo figura come l'ambiente fatto dagli uccelli con rami e ovatta quindi è caldo, accogliente, e ha una forma circolare che è un simbolo di perfezione e di protezione.

Immagini evocate

Il cielo notturno che "piange" le stelle cadenti come fossero lacrime

La rondine innocente uccisa, che viene rappresentata come "in croce", richiamando un'immagine religiosa

Citazioni

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Tema

La narrazione, accostando una storia in una realtà naturale e un'altra in una realtà familiare, smaschera una cruda realtà universale: il male e l'ingiustizia che dominano l'esistenza.

Parafrasi

1° e 2° quartina

San Lorenzo, io sono a conoscenza del perché
così numerose stelle nell'aria serena
si incendiano e cadono, perché le tue lacrime
brillano nella volta celeste.

Una rondine stava ritornando al suo nido:
fu uccisa: cadde tra i rovi spinosi;
nel becco aveva un insetto:
era la cena per i suoi rondinini.

3° e 4° quartina

Ora è la, con le ali spalancate e senza vita come se fosse stata crocifissa,
con il verme rivolto verso il cielo lontano,
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
e pian piano smettono di cinguettare.

Anche un uomo stava tornando a casa:
fu ucciso: disse perdono per gli assassini;
e restò con gli occhi sbarrati come se avesse voluto gridare (ma la morte non gli diede il tempo)
portava due bambole in dono alle figlie.

5° e 6° quartina

Ora là, nella casa solitaria,
lo aspettano, aspettano inutilmente
egli immobile, stupefatto, indica
al cielo lontano le bambole.

E tu, oh Cielo infinito e immortale,
dall'alto dei mondi sereni
inondi la Terra dominata dal male
di un pianto di stelle."