L'ispirazione di San Matteo
Oggi conservato a Roma nella cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi
è stata acquistata da Vincenzo Giustiniani, passò ai Musei di Berlino nel 1815 e fu distrutta verso la fine della seconda guerra mondiale nell'incendio della Flakturm Friedrichshain.
creata nel 1602
Caravaggio
Michelangelo Merisi
Storia
Caravaggio fu chiamato a concludere l'opera dipingendo anche la pala centrale raffigurante San Matteo e l'Angelo, da porre sopra l'altare della Cappella Contarelli
la prima versione venne rifiutata per l'inadeguatezza.
Descrizione e stile
Il Caravaggio, nel realizzare il suo primo S. Matteo e l'Angelo, aveva voluto, anche con una certa ingenuità d'intenti, dare all'insieme un carattere non severo, ma che esprimesse una certa ingenuità e comicità
Dettagli dell'opera

La posizione del santo, con la testa girata verso l’Angelo, suggerisce che ha interrotto la sua attività per dare ascolto a quest’entità celeste; contemporaneamente, è proprio la posizione dell’apostolo a darci la sensazione che sia di fretta, quasi come se avesse paura di perdere qualche importante appunto che gli viene dettato dallo stesso angelo.

Argomento Flottante
L’Angelo giunge direttamente dal cielo, occupando la sezione superiore della scena: guarda con attenzione le dita delle sue mani, con cui sembra che stia elencando una serie di elementi da far scrivere al santo.

A contribuire a questo senso di fretta, oltre alla posizione del santo, c’è anche lo sgabello su cui è appoggiato: non è totalmente stabile a causa del rapido movimento dello scriba, voltatosi di fretta per l’apparizione dell’Angelo. Ma l'artista dipinge lo sgabello mal appoggiato mezzo fuori e mezzo dentro per indicare il conflitto tra Chiesa e protestantesimo

Seconda versione
