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by Brayan De cenzo 4 years ago

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Organigramma ad albero

Organigramma ad albero

Donato "Donnino" di Angelo di Pascuccio detto il Bramante (Fermignano, 1444 – Roma, 11 aprile 1514) è stato un architetto e pittore italiano, tra i maggiori artisti del Rinascimento. Formatosi a Urbino, uno dei centri della cultura italiana del XV secolo, fu attivo dapprima a Milano, condizionando lo sviluppo del rinascimento lombardo, quindi a Roma, dove progettò la basilica di San Pietro. In qualità di architetto, fu la personalità di maggior rilievo nel passaggio tra il XV e il XVI secolo e nel maturare del classicismo cinquecentesco, tanto che la sua opera è confrontata dai contemporanei all'architettura delle vestigia romane e lui considerato "inventore luce della buona e vera Architettura".


Nato a Fermigliano nel 1444--- morto a Roma nel 1514

La basilica di San Magno è la chiesa principale di Legnano. Intitolata a Magno di Milano, arcivescovo ambrosiano dal 518 al 530, e costruita con uno stile architettonico rinascimentale lombardo di scuola bramantesca, è stata edificata dal 1504 al 1513. Si può ragionevolmente ritenere che il progetto della basilica sia stato realizzato sulla base di un disegno tracciato personalmente da 

Donato Bramante

. Il suo campanile è stato costruito in seguito, dal 1752 al 1791. Il 19 marzo 1950 papa Pio XII ha elevato l'edificio sacro legnanese a basilica romana minore.

L'interno della chiesa è arricchito da varie opere d'arte, che sono state realizzate nei secoli mantenendo lo stile cinquecentesco lombardo, con influenze quattrocentesche, delle prime produzioni artistiche. Le decorazioni più importanti conservate nella basilica sono gli affreschi della volta principale, che sono opera di Gian Giacomo Lampugnani, i resti delle pitture cinquecentesche della cappella di San Pietro Martire, che sono state realizzate da Evangelista Luini, figlio di Bernardino, gli affreschi delle pareti e della volta della cappella maggiore, che sono stati dipinti da 

Bernardino Lanino


Edificata tra il 379 e il 386 per volere del vescovo di Milano Ambrogio, fu costruita in una zona in cui erano stati sepolti i cristiani martirizzati dalle persecuzioni romane. Per questo venne dedicata ai martiri ed era chiamata Basilica Martyrum: lo stesso Ambrogio voleva riporvi tutte le reliquie dei santi martiri Vittore, Nabore, Vitale, Felice, Valeria, Gervasio e Protasio. Sant'Ambrogio stesso vi venne sepolto e da allora cambiò nome, assumendo quello attuale.

prima sant ambrogio era un edificio per discutere di politica el IX secolo, subì importanti ristrutturazioni volute dal vescovo Angilberto II (824-860), il quale fece aggiungere la grande abside, preceduta da un ambiente sovrastato da volta a botte, sotto il quale si svolgevano le funzioni liturgiche. Nello stesso periodo, il catino dell'abside venne decorato da un grande mosaico ancora esistente, il Redentore in trono tra i martiri Protasio e Gervasio e con gli arcangeli Michele e Gabriele, corredato da due episodi della vita di Sant'Ambrogio.

Fu il primo palazzo a Roma ad essere costruito ex novo in stile rinascimentale ed è pertanto considerato a buon titolo uno dei palazzi più belli dell'Urbe. La lunga facciata, con il suo ritmo di lesene disposte ad interassi alternati, tra cui sono poste finestre sormontate da archi, è di concezione fiorentina, paragonabile a Palazzo Rucellai di Alberti. Il grande portone fu aggiunto nel XVI secolo da Domenico Fontana su ordine del cardinale Alessandro Farnese.

Il travertino color rosso fu preso dalle vicine rovine del Teatro di Pompeo. La stessa provenienza hanno le grandi colonne porpora di origine egizia, usate da Donato Bramante

 nel cortile interno per la realizzazione del porticato che è considerato dalla storia dell'arte uno dei più eleganti mai costruiti. Altri materiali utilizzati nella costruzione dell'edificio si vuole siano stai prelevati dal Colosseo e da un arco di Gordiano.


Il complesso rinascimentale denominato Ninfeo di Bramante è una pregevole architettura risalente ai primi anni del XVI secolo, attribuita al noto architetto e pittore Donato Bramante

 (1444-1514), uno dei maggiori uomini d’arte del Rinascimento.

La grandiosità e magnificenza di questa imponente opera, che coniuga le reminiscenze della classicità romana con le aspirazioni del classicismo rinascimentale, sono volte a creare un luogo suggestivo e magico, appartato sul bordo di un corso d’acqua e circondato dal verde dove il progettista ha voluto dare vita a un’armoniosa interazione tra l’uomo e la natura, testimoniando modelli di vita e di costume dell’aristocrazia rinascimentale.

L’attribuzione del Ninfeo a Bramante è indiscussa, vista la presenza di elementi stilistici caratterizzanti il suo operato, quali le serliane con i 5 oculi nelle archivolte o l’estensione delle disposizioni ma anche per i singoli motivi come la profilatura di parti costruttive portanti e l’ornamento tipico a conchiglia. Si tratta infatti di motivi comuni usati nei primi decenni del ‘500 dal Bramante e dai suoi allievi.


CARATTERISTICHE del pittore

UNA GRANDISSIMA CURA ANATOMICA, PROSPETTICA E PROPORZIONALE, ATTENZIONI PARTICOLARI ALLE LUCI E ALLE CARATTERISTICHE PER CREARE REALISMO

Una prova è il Cristo alla colonna

La chiesa di Santa Maria presso San Satiro è una chiesa parrocchiale di Milano. La costruzione della chiesa fu intrapresa alla fine del Quattrocento per volere del duca Gian Galeazzo Sforza e più tardi proseguita da Ludovico il Moro come parte di un ambizioso programma di rinnovamento delle arti nel ducato, il quale prevedeva tra le altre cose di chiamare presso la corte milanese artisti da tutta Italia: l'edificio fu infatti progettato secondo nuove forme rinascimentali importate nel ducato da Donato Bramante

. La chiesa, costruita inglobando il più antico sacello di San Satiro da cui prese il nome, è celebre per ospitare il cosiddetto finto coro bramantesco, capolavoro della pittura prospettica rinascimentale italiana.

Oltre che nella soluzione prospettica del presbiterio, Bramante esibisce la propria cultura rinascimentale nell'adozione della pianta centrale e nel repertorio antiquario che contraddistinguono la bellissima Sagrestia, impreziosita dalle decorazioni in cotto di Agostino de Fondulis, autore anche del gruppo scultoreo del Compianto su Cristo Morto, oggi collocato nel sacello di San Satiro.


Poiché dimostrò un uso della prospettiva più evoluta rispetto quella espressa , ad esempio, da Bunelleschi.

Fu un architetto e pittore

vari monumenti in giro per Roma

Palazzo della cancelleria
Ninfeo di Bramante
Basilica di Santa Maria del popolo

La chiesa ha origine da una piccola cappella, eretta da papa Pasquale II nel 1099, dopo aver fatto demolire il Mausoleo dei Domizi Enobarbi, tomba dell'imperatore Nerone.

La facciata, rivestita di travertino, risale all'epoca di papa Sisto IV, il cui stemma è inserito nel timpano; fu poi modificata dal 

Bernini.

Essa è tripartita con due ordini di lesene, e con tre portali, di cui quello centrale, sormontato nella lunetta da una Madonna col Bambino, è della bottega del Bregno. L'interno della basilica è a tre navate con quattro cappelle per lato; termina con un ampio transetto, sul quale affacciano quattro cappelle, una cupola ed un profondo presbiterio.Il coro fu ristrutturato dal 

Bramante agli inizi del XVI secolo; in esso si trovano due capolavori di Andrea Sansovino

, i monumenti funebri dei cardinali Ascanio Sforza e Girolamo Basso Della Rovere. Nella volta si trovano affreschi del Pinturicchio (1508-10), mentre le vetrate, raffiguranti Episodi della vita di Maria e di Gesù, sono di Guillaume de Marcillat (1509).


vari monumenti in giro per Milano

Basilica di San Magno
Basilica di Sant Ambrogio
Chiesa di Santa Maria presso Satiro

Donato "Donnino" di Angelo di Pascuccio detto il Bramante

La sua massima opera architettonica

LA CHIESA DI SANTA MARIA PRESSO SAN Stiro